Lettera da Poggioreale: stipati come polli e maltrattati ci sentiamo male…

da “Roma”, 05-06-2013

Dai detenuti dell’infermeria del Padiglione Napoli del carcere di Poggioreale, riceviamo e pubblichiamo: “Egregi signori, è l’ennesima volta che scrivo senza mai avere un accenno da parte vostra sul giornale. Questa volta scrivo anche per gli altri detenuti. Io mi chiamo Giovanni, mi sono fatto 26 anni di carcere e sono stato, e lo sono ancora, un assiduo lettore del Roma, anche facendomi fare abbonamenti quando mi trovavo in istituti lontani.

Ho sempre ritenuto il vostro quotidiano molto serio sia a per la cronaca locale che nazionale, che su quella estera e sull’ampia rubrica dedicata allo sport. Avete sempre affrontato le problematiche di cronaca nera con rispetto e dignità e allo stesso momento avete sempre dato voce a chi viene messo in carcere e maltrattato. Pensate solo che stiamo al reparto infermeria, dove alcuni di noi non si reggono neppure in piedi. Molte persone superano i 70 anni non ci sono farmaci né ci fanno effettuare visite specialistiche. Addirittura quando qualcuno di noi sta male veniamo maltrattati e a volte da alcuni agenti, solo alcuni, veniamo addirittura picchiati non sappiamo più cosa fare. Non diciamo niente ai nostri familiari per vergogna. C’è una squadra di agenti, cosiddetta “uno bianca”, che quando è di servizio hai paura di stare male. Lo capisco bene che voi più di far uscire un articolo sul giornale non potete fare altro, ma almeno, vi preghiamo, fatelo perché quando esce un vostro articolo a nostro favore, legittimo, perché non stiamo scrivendo nessuna bugia, riusciamo a stare 2-3 mesi in pace.

La dottoressa…, che è una bravissima persona, come il commissario…, penso non sappiano di tutto questo, perché ognuno di noi ha paura di dirgli la verità per ovvi motivi. Omettiamo di mettere i nomi e le firme per non peggiorare le cose, ma vi preghiamo: così come vi occupate di noi quando ci arrestano fatelo anche aiutandoci a farci vivere scontando la pena civilmente. Noi non ce la facciamo più, stiamo stipati in gabbie peggio dei polli. In attesa di una vostra presa di coscienza, in attesa di leggere sul giornale che vi abbiamo scritto, vi ringraziamo anticipatamente porgendo sinceri saluti”.

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Fonte: http://www.perlagrandenapoli.org/?p=11199&utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=lettera-da-poggioreale-ttipati-come-polli-e-maltrattati-ci-sentiamo-male

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