Nuovo decesso in cella, 24enne si toglie la vita

di Umberto Ciarlo, da “Cronache di Napoli”, 02-06-2013

NAPOLI (Umberto Ciarlo) – Venerdì pomeriggio mentre nella cappella del carcere di Poggioreale, adibita a sala spettacolo, circa duecento detenuti applaudivano entusiasti il coro di disabili “Le Voci del Cuore”, altrove, in una cella, si è consumato l’ennesimo dramma. Un detenuto, Octavio Lazala de Los Santos, ventiquattro anni d’età, si è tolto la vita impiccandosi. Los Santos, di nazionalità dominicana, era in carcere da appena tre giorni. Era stato arrestato martedì nell’isola di Ischia con l’accusa di aver tentato di uccidere sua moglie, una donna di ventinove anni sua connazionale. La polizia lo aveva arrestato nel comune di Lacco Ameno, uno dei sei dell’isola, sulla via provinciale Lacco-Fango. Le sue ricerche erano partite poco prima, quando un’amica di sua moglie aveva segnalato una violenza in ambito domestico in corso. Gli agenti ottenuta la segnalazione si erano precipitati in casa trovando la donna sul letto con chiari segni di violenza, ed il marito assente. Alcuni vicini aveva puntato il dito su di lui, riferendo di una sua fuga in moto, dopo che a loro giudizio, aveva cercato di uccidere la moglie. L’uomo è stato poi raggiunto di lì a poco, forse mentre cercava di abbandonare l’isola. In pronto soccorso alla moglie erano state riscontrate alcune escoriazioni e segni di strangolamento, ma sembra che si dovrebbe rimettere del tutto ed in breve tempo.

Los Santos non sembra che avesse alcun tipo di precedente, un uomo che insomma aveva sempre rigato dritto, senza nuocere a nessuno. Un solo errore, pagato con la vita. Era immigrato in Italia da un po’, cercando condizioni di vita migliori per sé e tutta la sua famiglia, la moglie, ed i figli che in Italia i due coniugi avrebbero voluto avere. Ad Ischia aveva trovato il modo per realizzare i suoi sogni. Chissà cosa sia successo martedì, quando secondo l’accusa a lui mossa aveva cercato di strangolare la moglie. Dos Santos era alto, forte, per costituzione oltre che per la giovane età. Con ogni probabilità le sue forti braccia avrebbero potuto uccidere senza particolari problemi. Non l’ha fatto. Se la versione iniziale relativa al suo arresto è corretta, deve averla picchiata, sicuramente strattonata, sembra che l’abbia minacciata di morte con un coltello, quindi stretto la sua gola con le mani. Ma s’era fermato in tempo. Era in preda alla rabbia, ma poi in tempo utile s’era fermato, probabilmente s’era reso conto che quanto stava facendo non era giusto. Coscienza. In carcere non si ha computer, non si ha telefono. Ci sono radio e televisioni, ma da quelle non si hanno notizie dei propri cari, a meno che non siano personaggi pubblici di particolare rilievo.

E’ presumibile che Dos Santos non sapesse nulla delle condizioni della moglie, del male da lui a lei arrecato. Chissà, forse se avesse saputo che moglie non era grave, che si sarebbe rimessa almeno nel corpo, questo avesse potuto fare una differenza. Tantissimi sono i suicidi in cella che avvengono nei primissimi giorni della detenzione, i più delicati, i peggiori. Nel carcere di Poggioreale per circa 2800 detenuti lavorano appena una dozzina di psicologi.

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Fonte: http://www.perlagrandenapoli.org/?p=11145&utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=nuovo-decesso-in-cella-24enne-si-toglie-la-vita

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