Garantire il diritto del malato a morire dignitosamente non significa istigazione al suicidio.

L'affermazione polemica secondo cui, con la proposta di legalizzazione dell'eutanasia promossa dall'Associazione Luca Coscioni, con l'adesione di Radicali Italiani, UAAR, Exit, Italia, Amici di Eleonora onlus, verrebbe favorito il c.d. suicidio assistito è fuorviante e priva di fondamento. 
Basta leggere il testo della proposta di legge di iniziativa popolare che già molti cittadini di ogni orientamento politico, religioso e culturale hanno firmato per capire che si vuole solo garantire il sacrosanto diritto del malato ad una morte dignitosa, senza che il medico ed il personale sanitario che somministra il trattamento eutanasico rischi come oggi la galera.

Per essere autorizzati al trattamento eutanasico la proposta di legge infatti prescrive alcune condizioni ben precise (vedi l'articolo 3) in particolare sottolineo:

1) deve trattarsi di paziente affetto da una malattia produttiva di gravi sofferenze, inguaribile o con prognosi infausta inferiore a diciotto mesi
2) il malato sia stato congruamente ed adeguatamente informato delle sue condizioni e di tutte le possibili alternative terapeutiche e prevedibili sviluppi clinici ed abbia discusso di ciò con il medico
3) i parenti entro il secondo grado e il coniuge con il consenso del paziente siano stati informati
della richiesta e, con il consenso del paziente, abbiano avuto modo di colloquiare con lo stesso.
Sottolineo anche che la proposta di legge prevede che il trattamento eutanasico sia somministrato da un medico in una "struttura sanitaria", evitando il faidate o il ricorso a strutture non autorizzate e garantendo l'assistenza medica ed il rispetto della dignità del malato.
Fuori dei casi di eutanasia previsti dalla legge il suicidio resta una scelta personale del suicida, ma restano anche reati previsti dal codice penale sia l'istigazione al suicidio che l'omicidio del consenziente. (Bruno Martellone, segretario di VenetoRadicale).

Fonte: http://venetoradicale.blogspot.com/2013/05/garantire-il-diritto-del-malato-morire.html

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