Sappe: 16 mila detenuti con problemi di dipendenza da droghe

21-04-2013

”Ben 15.663 detenuti, il 23,84% dei 65.701 presenti nelle carceri italiane il 31 dicembre scorso, ha problemi di tossicodipendenza: di questi, 4.864 sono gli stranieri. Sardegna, Puglia, Molise, Liguria e Lombardia le regioni nelle quali la percentuale supera abbondantemente il 30% delle presenze”.

Sono i dati forniti dal Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria Sappe sulla presenza di tossicodipendenti tra la popolazione detenuta in Italia. ”Il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria e’ fermamente impegnato per incrementare l’utilizzo del ricorso alle misure alternative al carcere delle persone tossicodipendenti recluse”, dichiara Donato Capece, Segretario generale del Sappe. ”Se per un verso e’ opportuno agire sul piano del recupero sociale, e’ altrettanto necessario disporre di adeguate risorse per far fronte alla possibilita’ che all’interno del carcere entri la droga. Alcuni recenti fatti di cronaca -continua il Sappe- hanno dimostrato che e’ sempre piu’ frequente il tentativo, anche da parte dei detenuti appena arrestati o di familiari e amici si ristretti ammessi a colloquio, di introdurre sostanze stupefacenti all’interno degli istituti penitenziari”.

Il sindacato torna a sottolineare come “se per un verso e’ opportuno agire sul piano del recupero sociale, e’ altrettanto necessario disporre di adeguate risorse per far fronte alla possibilita’ che all’interno del carcere entri la droga. Alcuni recenti fatti di cronaca hanno dimostrato che e’ sempre piu’ frequente il tentativo, anche da parte dei detenuti appena arrestati o di familiari e amici di ristretti ammessi a colloquio, di introdurre sostanze stupefacenti all’interno degli istituti penitenziari. Quasi sempre e’ la professionalita’ della polizia penitenziaria a consentire di individuare i responsabili e di denunciarli all’autorita’ giudiziaria, ma cio’ non e’ sufficiente. Nonostante l’Italia sia un Paese il cui ordinamento e’ caratterizzato da una legislazione all’avanguardia per quanto riguarda la possibilita’ che i tossicodipendenti possano scontare la pena all’esterno, i drogati detenuti in carcere sono tantissimi. La legge prevede che i condannati a pene fino a sei anni di reclusione, quattro anni per coloro che si sono resi responsabili di reati particolarmente gravi, possano essere ammessi a scontare la pena all’esterno, presso strutture pubbliche o private, dopo aver superato positivamente o intrapreso un programma di recupero sociale. Nonostante cio’ queste persone continuano a rimanere in carcere. Noi riteniamo sia invece preferibile che i detenuti tossicodipendenti, spesso condannati per spaccio di lieve entita’, scontino la pena fuori dal carcere, nelle Comunita’ di recupero, per porre in essere ogni sforzo concreto necessario ad aiutarli ad uscire definitivamente dal tragico tunnel della droga e, quindi, a non tornare a delinquere. I detenuti tossicodipendenti sono persone che commetto reati in relazione allo stato di malattia e quindi hanno bisogno di cure piuttosto che di reclusione”.

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Fonte: http://www.perlagrandenapoli.org/?p=10500&utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=osapp-16-mila-detenuti-con-problemi-di-dipendenza-da-droghe

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