La municipalità dei record: ogni consigliere ha almeno due falsi invalidi tra i parenti più stretti

di Amalia De Simone, da www.corriere.it, 17-04-2013

Se non è sospetto è almeno curioso che i politici eletti nella IV municipalità di Napoli, (quasi 10 mila residenti) abbiano complessivamente in famiglia 60 invalidi destinatari di pensioni e in molti casi anche con indennità di accompagnamento. Soprattutto perché secondo i controlli della commissione medica superiore dell’Inps, quasi nessuna di quelle pensioni sembra essere regolare.

LO STRANO CASO - I carabinieri di Posillipo, guidati dal comandante Tommaso Fiorentino e coordinati dal pm del pool mani pulite della procura di Napoli Giancarlo Novelli, avevano segnalato lo strano caso all’Inps che immediatamente ha avviato i controlli. Ecco il risultato: su 60 si sono presentate a visita solo 35 persone che secondo la commissione medica non soffrivano le patologie indicate nella documentazione relativa alla pensione, dunque l’indennità (si tratta di pensioni che si aggirano intorno agli 800 euro) gli è stata revocata. A tutti gli altri la pensione è stata sospesa in attesa che decidano di recarsi a visita. Gli inquirenti stanno indagando per capire se ci siano profili di responsabilità incontrando difficoltà di ogni tipo, da fascicoli spariti o comunque introvabili in alcuni enti a roghi in uffici delle municipalità, senza contare che spesso le date relative all’invalidità sono così lontane nel tempo che è quasi impossibile ricostruirne i percorsi. 
TUTTI CIECHI - Carabinieri del comando provinciale di Napoli e pm della procura hanno già dato un colpo importante al fenomeno dei falsi invalidi, con decine di arresti soprattutto nei quartieri della IV municipalità e nella zona del Pallonetto di Santa Lucia, santa protettrice dei non vedenti dove, come nelle più classiche parodie napoletane i falsi invalidi erano tutti ciechi. Le indagini condotte da tre anni a questa parte hanno evidenziato che le pensioni di invalidità false sono spesso oggetto di «trattativa clientelare», un dato che diventa inquietante se intrecciato con una serie di rilievi fatti dall’Inps: «Abbiamo riscontrato che con l’avvicinarsi delle consultazioni elettorali – spiega Maria Grazia Sampietro, direttore Inps Campania – aumenta anche il riconoscimento di benefici da parte di alcune commissioni in determinate aree della città e aumenta anche il numero di visite».

COME SI FA - Come si diventa falsi invalidi? Secondo una signora intervistata nella videoinchiesta, che per anni si è finta cieca per prendere pensione e accompagnamento e che fu la prima ad essere arrestata, bastava portare i propri documenti al «procacciatore – intermediario» e aspettare l’arrivo della pensione e degli arretrati che venivano consegnati all’organizzazione che si occupava della pratica taroccata. «Il metodo è semplice e geniale perché impedisce i controlli a ritroso. – spiega il capitano Federico Scarabello dei carabinieri del comando provinciale di Napoli – La maggior parte dei falsi invalidi sono stati creati in questo modo: si fa all’interno della municipalità un falso decreto di commissione medica che riconosce le invalidità e che viene sistemato nel fascicolo a cura della stessa municipalità. In questo caso la commissione medica che non ha mai visitato il paziente non lo chiamerà mai a visita di controllo perché non sa che quella persona è un falso invalido, quindi non può convocarlo perché non risulta mi sui elenchi. Le pratiche sono formalmente tutte vecchie perché più era vecchia la data di riconoscimento di invalidità e più arretrati erano assicurati al falso invalido, ossia alla organizzazione. Quindi, se io oggi faccio una falsa pensione di invalidità, non mi conviene farla risultare da oggi ma farla risultare risalente a 10 anni fa in modo tale che ho assicurati 10 anni di arretrati».

VECCHIE PATOLOGIE, NUOVA METODOLOGIA - Le patologie più gettonate per le pratiche false sono la cecità e la pazzia perché sono quelle più facilmente simulabili. In questo hanno fatto scuola i tantissimi malavitosi che per evitare il carcere o ottenere benefici hanno usato gli stessi espedienti. Secondo i carabinieri le falle del sistema erano all’interno di tutti gli enti coinvolti nella predisposizione delle pratiche di invalidità. La novità però è arrivata con l’intervento dell’Inps. «Abbiamo deciso di portare una nuova metodologia medico legale – spiega il vice presidente della commissione medica superiore dell’Inps, Onofrio De Lucia – una metodologia corretta nell’ambito di questa procedura e cioè fondata su l’accertamento clinico, sull’esame obiettivo e sull’evidenza clinica». E perciò non ci sarà più un esame che si basa sulla documentazione prodotta da chi richiede la pensione ma sarà eseguita una visita da parte dei medici sul paziente in modo che possa essere effettivamente verificata la patologia indicata nella documentazione.

E CHI SOFFRE DAVVERO - A volte però può capitare che a fare le spese di un sistema di controlli reso rigido a causa delle truffe siano proprio le persone che veramente soffrono, come la famiglia che ha la sfortuna di abitare nella “zona rossa” dei falsi invalidi e cioè al Pallonetto di Santa Lucia, dove sono stati individuati alcune decine di casi. Solo che nel caso che mostriamo nella videoinchiesta, c’è una donna anziana realmente e gravemente ammalata a cui, secondo quanto spiega il marito, è stata revocata la pensione quando sono scattati i controlli nel quartiere. Entriamo nel “basso”, uno stanzone al di sotto del livello stradale dove una vecchina ci mostra le sue ferite e suo marito sgrana il rosario dei costosi medicinali salvavita. «Qua hanno fatto gli imbrogli e noi ne abbiamo pagato le conseguenze: come si fa a dire che non sia invalida con i tumori e gli ictus che ha patito?». «Un eccesso di rigorismo è sempre possibile – chiarisce De Lucia – ma nel corso di questi ultimi anni noi abbiamo esaminato alcune migliaia di richieste di autotutela e abbiamo ripristinato il diritto lì dove il diritto non era stato adeguatamente valutato».

FENOMENO ITALIANO - Quello dei falsi invalidi è un fenomeno diffuso in tutta Italia e le revoche delle pensioni operate dall’Inps nel 2012 hanno portato ad un risparmio di oltre 213 milioni di euro. Anche in Campania le verifiche stanno dando risultati rilevanti. «Qui da noi le pensioni di invalidità sono di fatto un ammortizzatore sociale non codificato. – conclude MariaGrazia Sampietro – I costi che gravano sulla collettività sono elevatissimi e quindi, una volta intervenuti i controlli e la revoca alle pensioni false avremo anche risparmi consistenti. Nel 2012 sono stati risparmiati in Campania 32 milioni di euro».

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Fonte: http://www.perlagrandenapoli.org/?p=10468&utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=la-municipalita-dei-record-ogni-consigliere-ha-almeno-due-falsi-invalidi-tra-i-parenti-piu-stretti

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