Le scelte del Fvg per il nuovo Capo dello Stato. A Tondo piace Amato, a Serracchiani Bonino

L’ELEZIONE
Ciriani e Franz indecisi, Brussa per Prodi
UDINE Lui sceglierebbe Giuliano Amato. Lei Emma Bonino. Sono le preferenze per l’elezione del Capo dello Stato dei candidati a governatore del Fvg, Renzo Tondo, uscente e ricandidato del centrodestra, e Debora Serracchiani, segretaria Fvg del Pd, eurodeputata e candidata del centrosinistra. «Amato permetterebbe di giungere in tempi brevi alla formazione di un governo – ha detto Tondo – perché questo Paese ha bisogno di un governo dopo 50 giorni dalle elezioni e per questo serve un presidente che abbia senso delle istituzioni e che possa rappresentare tutta la nazione. Romano Prodi, invece, ha troppo in disprezzo non solo i dirigenti, ma anche gli elettori del centrodestra». Serracchiani boccia invece Massimo D’Alema. «Non sarebbe sicuramente il miglior presidente della Repubblica – ha affermato Serracchiani –, mentre Amato e Prodi sono due pezzi della nostra storia. Ma a me, l’ho già detto, piacerebbe Emma Bonino. E non mi dispiacerebbe neppure Rodotà». Dichiarazioni che le sono costate un tirata d’orecchi da due colleghi di partito, i deputati del Pd Silvia Velo e Michele Bordo. I “grandi elettori” scelti in Fvg per l’elezione del Capo dello Stato sono il vicepresidente della Regione, Luca Ciriani (Pdl), il presidente del Consiglio Maurizio Franz (Lega) e Franco Brussa del Pd. Ieri sono volati a Roma, e fino a sera sono rimasti impegnati nelle rispettive riunioni di partito, perché un’indicazione ufficiale ancora non c’è. «Sento una certa emozione ma anche la responsabilità del voto – ha commentato Ciriani –. Tra i nomi dei “papabili” nessuno mi entusiasma, sto ascoltando e cercando di capire cosa fare». Nemmeno Franz sceglierebbe tra i nomi circolati. «A me sarebbe piaciuto Marcello Pera – ha detto Franz –, ma l’ipotesi è sfumata. Certo, sono onorato d’essere qui». Brussa voterebbe Prodi. «È un uomo delle istituzioni e ha credibilità. E quando la politica è debole – ha spiegato Brussa – al Colle ci vuole una persona forte. Tra le donne preferisco Emma Bonino. Non capisco, invece, perché noi dovremmo votare Amato o perché serva un’ampia condivisione, Giorgio Napolitano non fu una scelta condivisa». ©RIPRODUZIONE RISERVATA

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