L’ordinanza del Sindaco di Limena (n. 3400 n. 2/2013) del 28/03/2013 ha imposto alla società Agricola Tosetto la messa in sicurezza di emergenza dopo dopo gli esiti dei campionamenti dell’ARPAV di Padova che hanno evidenziato la contaminazione da PCB nel digestato e comunicato al comando di polizia di Padova, all’ARPAV, alla Regione Veneto e alla procura copia del provvedimento.
Si tratta di una ditta collegata alla Sito Energy che gestisce l’impianto entrato in funzione a San Foca da gennaio 2013.
I PCB (Polclorobifenili) sono parenti della diossina, altamente cancerogeni e fortemente stabili.
La loro presenza nei campionamenti di controllo nel digestato a Padova ci preoccupa in quanto da mesi il comitato di Salvaguardia per San Foca ha segnalato la presenza di autobotti provenienti da Padova con destinazione nell’impianto di San Foca.
Non è la prima volta che si verificano "incidenti" molto spiacevoli a carico delle centrali biogas. In provincia di Bergamo matrici contaminate con sostanze chimiche tossiche sono finite negli impianti a biogas.
Proprio a Brescia ci sono estese aree "congelate" (è vietata ogni coltivazione) per via dei PCB e si sospetta una relazione tra questo inquinamento e i tumori infantili.
L’analogia con San Foca, che si trova ai confini dell’area protetta dei Magredi non finisce qui, anche a Padova infatti l’impianto insiste in un sito ambientale di interesse comunitario (Sic-Zps di interesse comunitario grave Aree umide del Brenta).
Probabilmente anche il Sindaco di Limena con la sua maggioranza, gli organi di controllo (ARPAV, ASS, Provincia), avevano dato il via libera alla realizzazione dell’impianto con leggerezza come accaduto a San Quirino.
Ora, dopo le notizie di questi giorni, chiediamo l’immediata convocazione di un consiglio comunale aperto al Comitato e ai cittadini e pretendiamo controlli immediati e puntuali nella centrale e nei terreni interessati allo spargimento del digestato.