EutanaSIALegale: Raccolta firme 2.0

Pubblichiamo, da “Notizie Radicali” del 03-04-2013, l’articolo di Mihai Romanciuc, ideatore e realizzatore del sito www.eutanasialegale.it 

Lo sappiamo: è più facile che un cammello passi per una cruna di un ago che un “mi piace” si trasformi in un’azione concreta.

Il click ha, con l’avvento di Facebook, contribuito a sostituire l’impegno in prima persona fornendo un paliativo alla “partecipazione”: un semplice e comodo “clic”.  La sfida dunque è divenuta un’altra: si può trasformare il “mi piace” in “mi impegno” oppure in “mi alzo e vado a firmare”?

L’Associazione Luca Coscioni ci sta provando mettendo in campo tutto l’armamentario disponibile, e in certi casi d’avanguardia, sulla rete.

Una mappa dettagliata dei tavoli, che geolocalizza l’utente fornendogli le indicazioni del tavolo, o comune, più vicino, istruzioni semplici su come organizzarsi per fare un tavolo o portare i moduli nel comune di residenza, la possibilità, tramite Facebook, di lasciare i dati per dare la propria disponibilità, l’immancabile “mi piace” e, questa la vera novità della campagna, l’applicazione per Facebook “Attivista online per l’EutanaSIALegale”. Un applicazione alla quale hanno di già aderito oltre 850 attivisti.

Essere “Attivista online” è un modo divertente e semplice di condividere e fare azioni sia in rete ma anche nel mondo reale, che passa attraverso il riconoscimento di un “significato politico” alle proprie azioni. Il “mi piace” acquista un valore in punti con lo scopo di raggiungere il traguardo dei “riconoscimenti” messi in palio.  L’attivista può fare una donazione in denaro, può portare un amico a firmare al tavolo, può organizzare lui stesso un tavolo, può condividere cartoline o notizie sul tema, tutte attività che ricevono il riconoscimento del loro “valore”. L’aver compiuto ognuna di queste azioni porta a conquistare anche una “coccarda” da esibire sul proprio profilo Facebook, e invitare gli altri ad imitarlo. Il riconoscimento da parte del singolo utente del valore dell’azione online corrisponde dunque al riconoscimento di un merito immateriale, essienziale da sempre all’impegno politico: quello di far parte della comunità di attivisti.

E la campagna per l’eutanasia legale è un passo importante proprio per la costituzione di una comunità che possa equipaggiare, di fronte alla chiusura degli altri media tradizionali, la storica capacità dei radicali di saper cogliere le contraddizioni del sistema. Una capacità potenzialmente dirompente se accompagnata dalla disponibilità di centinaia di attivisti di “farsi media”, adottando le potenzialità di aggregazione fornite dalla rete.

Attraverso l’applicazione il contatto tra l’Associazione e i suoi attivisti online è molto diretto e rapido grazie al sistema di notifiche di Facebook che consente l’invio di messaggi poco più lunghi di un SMS, con un alto tasso di reazione rapida (ogni invio genera tassi di “visualizzazione” intorno al 90% e di reazione concreta (click) intorno al 40-60%, il tutto entro poche decine di minuti dall’invio) che sono di gran lunga i tassi più alti di reazione possibili online.

Sempre grazie all’applicazione, per ogni attivista (per chi ha deciso di rendere pubblico questo dato) si può conoscere la località, in modo da informarlo se ci sono attività nella sua zona.

A questo punto ritorna la domanda di prima, può tutto questo portare alla conquista delle firme “reali”? Chi scrive spera di sì, ma la risposta definitiva la darà solo chi veramente ha la possibilità di darla: la rete.

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Fonte: http://www.perlagrandenapoli.org/?p=10291&utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=eutanasialegale-raccolta-firme-2-0

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