Resoconto delle visite nelle carceri sarde con i candidati della lista Amnistia Giustizia Libertà



Una delegazione di Radicali, candidati della Lista Amnistia Giustizia Libertà, guidata dal deputato Maurizio Turco, accompagnato dalle Radicali Maria Isabella Puggioni e Irene Testa, ha visitato il carcere Buoncammino di Cagliari e quello di Iglesias. Sono stati visitati alcuni reparti del carcere, il centro clinico, la sezione femminile, dove era presente una bambina di 18 mesi. Il Comandante di Buoncammino Michela Cangiano ha fornito alcuni dati che confermano il sovraffollamento e la carenza di personale.

Il Carcere ha una popolazione di 487 detenuti su una capienza regolamentare di 330 detenuti, la polizia penitenziaria in pianta organica risulta di 267 agenti ma quelli in servizio sono 205.
Nelle celle del piano terra, ciascuna di circa 8 metri quadrati e perciò destinate in origine ad ospitare una persona, convivono dai 2 ai tre detenuti; considerata la superficie occupata dal letto a castello, dal tavolo, dagli sgabelli e dai miseri mobiletti, non c'è lo spazio fisico per muoversi.. La situazione giuridica dei detenuti è la seguente:
70 in attesa di 1o giudizio, 40 ricorrenti, 352 definitivi, 35 appellanti. Fra i 487 detenuti, le diagnosi psichiatriche riguardano 220 detenuti con problemi di dipendenze mentre i soggetti "psichiatrici puri" sono circa il 15%, circa 40 detenuti 40 detenuti hanno un'infezione da HIV, Un quadro sanitario molto compromesso
e, ad aggravare la situazione, c'è da sottolineare il fatto che  il passaggio dalla sanità penitenziaria a quella del Servizio sanitario nazionale sta creando notevoli problemi.
Dopo l'ulteriore taglio delle mercedi, sono veramente pochissimi circa 60 i detenuti che hanno la fortuna di poter lavorare e i pochi che hanno questa opportunità, che riguarda esclusivamente impieghi che non offrono alcuna opportunità di imparare un mestiere utile per l'esterno, lo fanno per pochi spiccioli al mese.
Tra gli altri problemi di carenze strutturali vi è la mancanza di riscaldamento nelle celle e una forte umidità riscontrabile in tutte le aree del carcere.

Carcere di Iglesias:
Si tratta di un carcere destinato ai detenuti condannati per reati sessuali i cosiddetti “sex offenders”, e collaboratori.
I detenuti presenti nell'istituto so circa 60, una situazione quasi ottimale, di cui la gran parte con condanna definitiva. Da un punto di vista trattamentale oltre all'ora d'aria e alla socialità non è in atto nessun programma volto all’effettivo recupero degli individui che si sono resi colpevoli di reati sessuali.
Il medico del carcere segnalava come la mancanza di interventi psicologici o educativi mirati rende queste persone ancora più emarginate e ghettizzate
con l'alta probabilità che al termine della pena, sono ancor più a rischio in quanto questa condizione, potrebbe favorisce dei meccanismi difensivi di negazione e minimizzazione del reato che, impediscono una presa di coscienza critica di quanto fatto e agevolano la recidiva.
Non a caso, la casistica internazionale in materia di recidiva parla di una percentuale pari al 17,3% a 4 anni, 17,5% a 5 anni e 20-30% a 10 anni nel caso di detenuti non trattati. Non siamo riusciti ad avere altri dati sull'istituto poiché il comandate ha fatto riferimento ad una circolare di poche settimane fa che impedisce agli istituti di fornire dati riguardanti la struttura. Su questo, chiederemo certamente conto al Ministero della Giustizia.

Fonte: http://www.detenutoignoto.org/2013/03/resoconto-delle-visite-nelle-carceri.html

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