Città della Scienza, quello che i media non vi dicono

di Massimo Di Dato, da www.epressonline.net, 05-03-2012

“Il piano urbanistico attuativo di Bagnoli-Coroglio è da rivedere. C’è da riflettere se ci serve davvero il porto e soprattutto se Città della scienza, un abuso edilizio, possa ancora restare li dove è o essere delocalizzata dove prevede il Prg: non sulla linea di costa ma oltre la strada, oltre le mura dell’area ex Italsider”. Queste sono parole dell’assessore De Falco pronunciate al Mattino in data 17 aprile 2012. Ricostruire, sì, ma come? Fermo restando l’ovvia condanna per quanto di terribile e grave (si tratta di un incendo quasi certamente doloso) sia accaduto, in pochi stanno analizzando lucidamente qual era la situazione di Città della Scienza prima del rogo. Abbiamo chiesto a Massimo di Dato, architetto e urbanista – che da anni con l’Assise di Bagnoli segue le sorti di CdS – di fare luce sulla situazione.

“Su CdS direi brevemente quattro cose.

1) Gli edifici collocati dal lato mare sono stati ristrutturati con un Accordo di Programma in deroga agli strumenti urbanistici, con procedure edilizie criticabili, e confliggono con il recupero integrale del litorale a spiaggia pubblica;

2) CdS è una sorta di parco a tema scientifico, sicuramente lodevole, ma che svolge in misura inconsistente il ruolo tanto vantato di incubatore d’impresa;

3) E’ da anni una delle società partecipate locali più in rosso, che assorbe milioni di euro senza riuscire nemmeno a garantire gli stipendi di dipendenti e consulenti;

4) Ha svolto un ruolo discutibile nell’ambito del sistema di potere del centrosinistra, sia assumendo decine di collaboratori (molti in area Rifondazione, oggi Sel), che ospitando nei suoi locali attività politiche, sindacali, etc. di ogni colore (incluso quelle del PdL, che in pubblico l’ha sempre criticata come un carrozzone bassoliniano)”.

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Fonte: http://www.perlagrandenapoli.org/?p=9997&utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=citta-della-scienza-quello-che-i-media-non-vi-dicono

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