Genova 2/3 assemblea annuale Radicali Genova - mozione generale
ASSOCIAZIONE “RADICALI GENOVA” ASSEMBLEA ORDINARIA ANNUALE
sabato 2 marzo 2013
MOZIONE GENERALE
L’Assemblea annuale dell’Associazione “Radicali Genova”, riunita a Genova il 2 marzo 2013:
- udite le relazioni della segretaria e del tesoriere, le approva.
- ringrazia gli iscritti, i sostenitori e i militanti che, con il loro impegno, hanno contribuito alle iniziative dell’Associazione e si sono mobilitati – nonostante condizioni proibitive per la mancanza d’informazione, per la scarsità delle risorse disponibili e per i pochissimi giorni a disposizione dal momento in cui sono state compilate le liste - per raccogliere le firme necessarie alla presentazione, purtroppo mancata, della Lista Amnistia Giustizia Libertà in Liguria;
- denuncia lo stato di “emergenza democratica” dell’Italia, a partire dalle modalità di svolgimento dell’intero procedimento elettorale, caratterizzato dalla violazione sistematica della legalità italiana e internazionale poste a garanzia della regolarità del processo elettorale: dal principio di stabilità del diritto elettorale al suffragio universale eguale e libero, dalla parità di condizioni tra le forze politiche nella competizione elettorale alla non discriminazione nell'accesso ai media da parte dei candidati; emergenza democratica, inoltre, che si sperimenta nella misura in cui la delega (al governo, alle amministrazioni locali, alla giustizia, alle diverse corporazioni), è divenuta filtro quotidiano imposto ai cittadini italiani, filtro che ha via via ridotto ed eliminato l’effettiva possibilità per i cittadini di esercitare il controllo sugli amministratori e di intervenire nelle scelte che incidono sulla vita delle persone e sulla vita pubblica. Il risultato è quello che i Radicali da tempo denunciano come regime o “Peste italiana”: ossia lo sfacciato tradimento da parte delle istituzioni italiane, di ogni livello e grado, della volontà popolare, e la riduzione pressoché totale dell’agibilità democratica da parte dei cittadini, sempre più sudditi e impediti nell’onere e nel piacere della cura della Res Publica.
L’Assemblea, premesso che nell’ultimo anno, grazie all’impegno dell’Associazione è stato possibile:
- incontrare e aprire una interlocuzione con il nuovo sindaco di Genova, Marco Doria, su diversi punti qualificanti, quali: l’adozione del bilancio consolidato; l’approvazione di delibere riguardanti norme di trasparenza e controllo delle società partecipate; l’introduzione di incompatibilità nelle nomine dei consigli di amministrazione delle società partecipate; l’istituzione del registro per le coppie di fatto;
- tenere tavoli e manifestazioni davanti al carcere dei Marassi con la collaborazione e la partecipazione dei parenti dei detenuti;
- iniziare a studiare ed approfondire la “peste ligure”, partendo dal caso Datasiel, la società partecipata al 100% dalla Regione Liguria con il compito di gestire la parte informatica di Regione ed enti afferenti;
- preparare, con Deborah Cianfanelli, ricorsi presso la Corte Europea per i Diritti Umani di Strasburgo (CEDU), per trenta detenuti ristretti in carcere a La Spezia e un detenuto ristretto a Marassi;
- organizzare a La Spezia, con la collaborazione dell’Unione Camere Penali, un convegno su giustizia e Carceri,
impegna gli organi dirigenti, gli iscritti, i militanti, l’Associazione tutta a:
- confermare e rilanciare il proprio impegno, al fianco di Radicali Italiani e del Partito Radicale nonviolento transnazionale e transpartito, per l’approvazione da parte del Parlamento neo-eletto di un provvedimento di amnistia e indulto, condizione per quella riforma della giustizia che è indispensabile tanto al rientro nella legalità costituzionale del nostro Paese, quanto per l’uscita dell’Italia dalla crisi economica che anno dopo anno, sempre di più, letteralmente la riduce alla fame;
- proseguire e intensificare le iniziative sui fronti già incardinati, prevedendo l’organizzazione di convegni utili a diffonderle e ad aggregare nuovi simpatizzanti e nuovi iscritti, anche al fine di poter disporre di un maggior numero di militanti in vista di nuove, eventuali raccolte di firme;
- completare al più presto il dossier peste ligure individuando iniziative che possano coinvolgere i militanti e, attraverso essi, la cittadinanza, ad esempio attraverso gli strumenti di democrazia diretta;
- svolgere una campagna di informazione, attraverso quei tavoli che sono le nostre uniche “sezioni” e “manifesti pubblicitari”, per far comprendere alla cittadinanza come la battaglia radicale per la riforma della giustizia, nel solco tracciato da Enzo Tortora e Marco Pannella, sia assolutamente prioritaria proprio al fine di riattivare l’economia, attirare quegli investimenti stranieri che, secondo studi del Comitato Investitori Esteri di Confindustria e del prof. Pietro Ichino, proprio a causa del disastro della giustizia italiana vengono a mancare in una misura stimata rispettivamente tra i 30-35 e i 57 miliardi di euro ogni anno
L’associazione invita infine tutti i propri iscritti e aderenti, per l’anno 2013, ad iscriversi e a contribuire a Radicali italiani e al Partito Radicale noviolento transnazionale transpartito e conferma la propria quota associativa annuale minima in euro 25.
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