Cronaca di un 16 gennaio radicale a Napoli, fra raccolta firme e uffici elettorali chiusi

Questa settimana pubblichiamo in esclusiva l’articolo del “radicale libero”, il nostro compagno Fabrizio Ferrante, che cura una rubrica settimanale su “Epressonline – La libera informazione flegrea”, facendo il punto sulle iniziative radicali locali o nazionali.

La mattina del 16 gennaio scorso, a pochi giorni dalla chiusura dei termini per la raccolta firme a sostegno della candidatura delle liste in campo alle prossime elezioni, i militanti dell’associazione radicale “Per la grande Napoli” hanno registrato il verificarsi di un fatto non in linea con i tempi stretti della raccolta. Dopo aver fatto visita agli uffici comunali siti in via Cariteo a Fuorigrotta, i membri della giunta di segreteria dell’associazione, Luigi Mazzotta e Fabrizio Ferrante, assieme al militante Francesco Tramontano, si sono recati presso gli uffici comunali di via Epomeo.

Il motivo risiede nel fatto che a Fuorigrotta non sono più aperti gli uffici elettorali, che sono stati di fatto accorpati con quelli situati nella sede che sorge nella nona municipalità. Una volta giunti sul posto, i cittadini\militanti radicali hanno trovato gli uffici serrati e hanno avuto anche modo di constatare la rabbia di un utente, contrariato dal fatto di non aver potuto esplicare le proprie finalità all’interno degli uffici comunali.

Ciò nonostante, ritenendo impensabile che in periodo antecedente le elezioni gli uffici elettorali non fossero aperti, i militanti hanno ugualmente varcato il cancello – che era comunque aperto – e si sono avvicinati all’ingresso del municipio. Lì, i radicali hanno avuto modo di scorgere le sagome dei dipendenti comunali che, di fatto erano presenti sul posto di lavoro.

Il motivo della chiusura al pubblico risiede infatti in una riunione sindacale – il cui manifesto è visibile nella foto – a tutela delle presunte lotte (?) di una categoria che, evidentemente, ha omesso la delicatezza del momento in cui ha deciso di privare il pubblico dei suoi servizi.

Il motivo per cui i Radicali hanno cercato di accedere agli uffici elettorali, risiede nel tentativo di esercitare la legittima facoltà di affidare al funzionario autenticatore, i moduli che avrebbero consentito ai cittadini di sottoscrivere la partecipazione alle prossime elezioni della lista Amnistia, Giustizia e Libertà, semplicemente recandosi nell’ufficio sotto casa. Il fatto merita di essere riportato, dato che un diritto sindacale – legittimo – ha leso un diritto altrui, specialmente in una settimana in cui ogni ora persa significa allontanare sempre di più la lista radicale dalla partecipazione alle Politiche 2013.

La giornata del 16 gennaio ha comunque portato in dote un significativo numero di sottoscrizioni, in attesa dell’ondata finale prevista per i prossimi tre giorni, quando la città e la Provincia saranno teatro dei numerosi tavoli che l’associazione radicale “Per la grande Napoli” ha già deciso di organizzare. Il 17 gennaio l’appuntamento è all’esterno del carcere di Poggioreale dalle 9 alle 13 e in via Scarlatti altezza Coin dalle 16 alle 20, salvo imprevisti dovuti a eventuale maltempo. Tavoli si terranno anche in Provincia, segnatamente a Torre del Greco. La lotta è ancora dura, ma l’associazione radicale Per la grande Napoli farà, come sempre, la sua parte.

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Fonte: http://www.perlagrandenapoli.org/?p=9373&utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=cronaca-di-un-16-gennaio-radicale-a-napoli-fra-raccolta-firme-e-uffici-elettorali-chiusi

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