Ancora una condanna della Cedu per le carceri italiane. Bonino:“sarò candidata nella lista di scopo”
di Fabrizio Ferrante, da www.epressonline.net, 10-01-2013
Ultimi giorni di attesa, anzi, questione di ore e poi sarà finalmente chiaro quale sarà il destino elettorale della lista Amnistia, Giustizia e Libertà. In attesa di conoscere la composizione della lista ed eventuali apparentamenti, i Radicali incassano il ritorno sulla scena politica attiva di Emma Bonino e registrano l’ennesima condanna in sede europea per la situazione delle carceri. Nel frattempo, il segretario di Radicali Italiani, Mario Staderini, insieme a tre deputati radicali ha incontrato gli inviati dell’Osce denunciando “l’antidemocrazia” vigente in Italia.
Della lista di scopo e delle sue possibilità ci siamo occupati in passati numeri di questo spazio, compreso il precedente (clicca qui) e al massimo per la giornata di domani saranno sciolte tutte le riserve su composizione della lista ed eventuali apparentamenti. Pannella, che continua la sua azione nonviolenta con lo sciopero della fame intrapreso a partire dallo scorso giovedì, ha ribadito che la richiesta di ospitalità è indirizzata a tutti i poli che si sono formati nelle ultime settimane. A questo punto, però, appare verosimile solo un’interlocuzione con l’aggregazione dei montiani, per quanto ancora non siano chiari i connotati del dialogo e le reali possibilità di un accordo elettorale, prima ancora che politico. Non resta che attendere e prendere atto del ritorno di Emma Bonino che, dopo alcune settimane di silenzio che avevano lasciato a dir poco interdetti molti militanti, ha annunciato la sua decisione di candidarsi nella nascente lista di scopo. Queste le sue parole: “sarò candidata a sostegno della Lista di scopo Amnistia, Giustizia e Libertà promossa dai Radicali. L’ennesima condanna di oggi da parte della Corte europea dei diritti umani di Strasburgo per il trattamento inumano e degradante dei detenuti nelle nostre carceri conferma ciò che noi radicali sosteniamo da anni sulla malagiustizia in generale e sull’illegalità e disumanità del nostro sistema penitenziario in particolare, e conferma la assoluta necessità ed urgenza di essere presenti alle prossime elezioni con la Lista Amnistia, Giustizia e Libertà“.
Già, l’ennesima condanna per uno stato delinquente professionale e abituale in senso tecnico, usando la ormai celebre massima di Marco Pannella. Nel merito, la Corte europea dei diritti dell’uomo, ha condannato il nostro paese per violazione dei diritti umani a seguito della denuncia di sette detenuti, ristretti nei penitenziari di Busto Arsizio e di Piacenza. La Cedu ha parlato chiaramente di trattamenti degradanti e inumani, puntando l’indice sulla mancanza perfino dello spazio vitale per i detenuti. La Corte di Strasburgo ha infatti rilevato come in questi – e allo stesso modo anche in molti altri – sovraffollati penitenziari, i detenuti siano costretti a vivere in meno di tre metri quadrati in barba a una normativa comunitaria che prescrive in sette, il numero di metri quadri da garantire – in luoghi dove il nuovo anno ha già visto verificarsi due suicidi e svariati atti di autolesionismo – a chi è recluso. In pratica, in Italia non solo si viola la norma europea riferita agli esseri umani in carcere, ma i detenuti italiani vivono in spazi che sarebbero ritenuti insufficienti dai partner, finanche per i maiali d’allevamento. Il nostro paese, che negli anni ha collezionato multe e condanne che sommate sono ancora più esose di quanto sarebbe costato rimettere in sesto le nostre carceri, dovrà risarcire con 100 mila euro, ogni detenuto riconosciuto vittima di trattamenti inumani dalla Cedu per danni morali. La sentenza potrebbe innescare un meccanismo che, laddove tutti i detenuti ricorressero alla Corte, rischierebbe di mandare in tilt il bilancio già disastrato della nostra Giustizia.
Come se non bastassero la situazione disperata delle carceri e la lunghezza infinita dei processi, l’Europa sta monitorando il nostro paese anche in riferimento alle prossime elezioni politiche. Mario Staderini e i deputati radicali, Maurizio Turco, Marco Beltrandi e Matteo Mecacci, assieme a Gianni Betto del Centro d’ascolto audiovisivo, hanno incontrato nella giornata di mercoledì i rappresentanti dell’Osce che saranno in Italia per monitorare il voto, esattamente come accade nei paesi non democratici. Così il segretario di Radicali Italiani al termine del vertice, dopo aver illustrato le denunce radicali su finanziamenti pubblici alla politica, accesso ai media e irregolarità diffuse in fase di presentazione delle liste elettorali : “I funzionari dell’Osce sono rimasti impressionati dalla nostra documentazione. L’Italia costituisce un caso senza precedenti nel panorama internazionale quanto a violazione degli standard minimi di democrazia. Nessuna delle raccomandazioni che l’Osce aveva fatto al nostro Paese a seguito del monitoraggio delle elezioni del 2006 e del 2008 è stata accolta, anzi, la situazione si è aggravata. Un esempio su tutti: dopo che per cinque anni sono state cancellate illegalmente le tribune politiche, ora sono stati previsti prima della fase finale della campagna elettorale solo due spazi sulla Rai di 7 e 10 minuti ciascuno, e in orari di basso ascolto. Per tutti gli altri, naturalmente, c’è Ballarò & co”.
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