Pannella: «L’infamia dell’Italia. Una situazione da Quinto Mondo»
da www.iltempo.it, 09-01-2013
La sentenza della Corte europea dei diritti dell’uomo di Strasburgo rappresenta un nuovo grave richiamo alla insostenibilità della condizione in cui vive gran parte dei detenuti nelle carceri italiane».
Così il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in merito alla questione del sovraffollamento delle carceri. «Si tratta – ha aggiunto – di una mortificante conferma della perdurante incapacità del nostro Stato a garantire i diritti elementari dei reclusi in attesa di giudizio e in esecuzione di pena, e nello stesso tempo di una sollecitazione pressante da parte della Corte a imboccare una strada efficace per il superamento di tale ingiustificabile stato di cose».
Durissima la posizione di Marco Pannella»: «Interrompere l’infame flagranza da Quinto Mondo nel quale siamo immersi nella cloaca statalista italiana». È «l’invito rivolto in particolare a Monti, a Bersani e al leader berlusconiano Bobo Maroni. Cosa altro dovremmo ancora fare – chiede Pannella – per decriminalizzare la sostanziale e perbenista criminalità di stampo nazi-comunista per la quale ormai, quasi quotidianamente, siamo non tanto e non solamente condannati ma infamati in Europa e nel mondo?».
Molto solidale la posizione del Pdl: quella della Corte europea di Strasburgo «è una decisione che certifica a livello europeo le ragioni della lotta di Marco Pannella». È il commento del deputato Pdl Alfonso Papa. «A ben vedere – ha sottolineato – il precedente di una tale pronuncia risale al 2009, quando di nuovo la Corte di Strasburgo censurò l’Italia facendo séguito al ricorso di un detenuto nel carcere di Rebibbia. Due punti meritano particolare enfasi: da una parte, la carenza di spazio, meno di 3 metri quadrati a testa, è definita come strutturale dai giudici europei; dall’altra, l’Italia è invitata a porre rimedio al problema del sovraffollamento carcerario. Basterà questo per svegliare i politici di casa nostra? Nel dubbio, è meglio appoggiare le liste “Amnistia giustizia e libertà” guidate dal leader radicale».
«La sentenza è un segnale preoccupante per il nostro Paese perché mette in luce l’insostenibilità della situazione carceraria in Italia. Un verdetto che non ci fa onore e che ci invita a riflettere e ad agire». Così il presidente del Senato, Schifani, che ha proseguito: «I detenuti hanno il diritto di scontare la pena in condizioni umane e lo Stato ha il dovere di saperle garantire.
Quindi, il problema del sovraffollamento delle carceri deve essere affrontato e risolto con urgenza e con un approccio di quella coesione nazionale che è indispensabile per attuare ogni processo di riforma di così rilevante e fondamentale entità». «Una sentenza che conferma quanto vanno dicendo da anni tutti gli operatori che hanno a che fare con il carcere: la situazione è insostenibile». Lo sostiene don Virgilio Balducchi, ispettore generale dei cappellani delle carceri. Una condizione, secondo Balducchi, insostenibile «non solo per motivi di vicinanza umana, ma proprio dal punto di vista giuridico: lo Stato sta commettendo un’illegalità». Mar. Coll.
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