Duello di parole tra Saviano e de Magistris. Lo scrittore e il sindaco “Sei la cattiva politica”

di Conchita Sannino, da “la repubblica napoli”, 07-01-2012

Stavolta Roberto Saviano non nomina il sindaco, ma gliele canta senza mezzi termini, puntando al profilo del suo impegno politico. «È sempre stato così: il rivoluzionario al potere è il più zelante dei reazionari», affonda. Poi con parole nette e pesanti—impensabili fino a poco più di un anno fa—infilza Luigi de Magistris: «La cattiva politica fa tanti danni ma passa. Il racconto antimafia, e l`azione che genera, no». Replica al vetriolo di Luigi de Magistris: «Lo scrittore sta parlando molto di Napoli ultimamente, vediamo se si tratta di uno schieramento elettorale». Infine, la provocazione: «I diritti televisivi, almeno una parte di questi milioni, li diano alle associazioni».

Tradotto: caro Saviano, lascia qui una parte dei tuoi proventi. Intorno alle ferite di Scampia — alle sue speranze, ma anche al marchio infamante costruito da batterie di assassini e criminali d`ogni generazione — si combatte un`altra battaglia. Un anno esatto di scontri, proprio in queste ore. Saviano versus de Magistris, e viceversa.

Lo scrittore e il sindaco parlano in due lingue diverse, e se ne dicono di tutti i colori. Ormai lontanissimo l`invito a «passeggiare insieme» che un neo-eletto de Magistris rivolse al giovane Roberto diventato, nel mondo, simbolo dell`impegno civico. L`autore di Gomorra è il primo a puntare il dito su contraddizioni o «mancata chiarezza» del sindaco. È il 4 gennaio 2012, e il Comune ha appena licenziato Raphael Rossi dal vertice di Asia. «Mi sarei aspettato più chiarezza», scrive Saviano via tweet. E ancora: «Sulla questione rifiuti a Napoli non ci si può permettere zone d`ombra». Da allora, un crescendo di diffidenza, delusione. Da parte del sindaco, repliche stizzite. E Saviano reagisce con una bocciatura più aspra, proprio da un`aula del Tribunale di Napoli, il 10 dicembre scorso. Quando, dopo essersi costituito parte civile nel processo contro boss ed avvocati imputati con il clan dei Casalesi, avanza senza diplomazia il suo timore: «Non vorrei che il sindaco stesse usando la città per una ribalta personale, per una sua proiezione politica. Sarebbe molto grave».
Saviano esamina anche alcuni atteggiamenti del sindaco rispetto alle gravi incursioni criminali in corso nella periferia nord. «De Magistris mi sembra distratto. Non si può andare in televisione, il giorno dopo la sparatoria davanti a un asilo, e non dire una parola su Scampia». E poiché il primo cittadino gli ha appena fatto sapere, dai giornali, che non ama «interloquire con gli intellettuali che sono andati via da Napoli», l`autore torna a rispondergli a muso duro. «Intanto mi sarei aspettato che il primo cittadino replicasse alle mie osservazioni con l`agenda delle cose fatte. Forse dovrebbe sapere che non la mia volontà, ma la mia condizione mi ha portato lontano. Spero comunque di tornarci nella mia città: e la mia presenza qui come parte civile testimonia che questo territorio è il mio e lo difendo. Invece, sento la delusione di molti napoletani che non hanno visto un`idea, una proposta, un`azione di cambiamento forte sulle periferie».

Insomma, «lo vedo distratto de Magistris». Fino alle ultime sciabolate, ieri. Lo scontro sale ancora di un grado. È innescato dal rifiuto che Angelo Pisani, il presidente della Municipalità di Scampia, ha opposto alle cineprese e al set della fiction ” Gomorra2 “. Il progetto di Sky, prodotto da Riccardo Tozzi per Fandango, si presenta come un`idea seriale che, integrando ed estendendo i temi contenuti nel best-seller dell`antimafia a cui si ispira già nel titolo, si avvale anche della consulenza di Saviano. Cosi il “no” arriva come un colpo secco. Si riapre la controversia dolorosa su un quartiere che vuole denunciare quel marchio di camorra, debellarlo e liberarsene, senza cadere nella febbre del “marketing”. Quel “no” di Pisani riceve cosi l`avallo del sindaco. E spinge Saviano ad una affilata riflessione sulla censura che non può risolvere, né nascondere, il male. Saviano scrive su Repubblica che, in fondo, non lo sorprende il placet del sindaco. «Quando si va al potere, quando le stesse persone che un attimo prima erano all`opposizione vanno al potere cambiano idea e chi racconta il male finisce per diventare il nemico», Poi Saviano usa un`espressione che lascia pensare all`insegna della lista di de Magistris & Ingroia: rivoluzione. Avverte lo scrittore: «È sempre stato cosi. Il rivoluzionario al potere è il più zelante dei reazionari perché convinto che il suo potere sia quello giusto. È una vecchia dinamica, cari censori (…)». De Magistris di nuovo la butta in politica: «Saviano? Sono giorni che sta parlando di Napoli. Prima non lo faceva. Registro questo cambiamento, vedremo se si tratta di uno schieramento elettorale». Più tardi, il sindaco torna all`attacco, puntando al versante economico del progetto: «Rinnovo la mia provocazione: i diritti televisivi, almeno una parte di questi milioni, venissero dati alle associazioni di Scampia. Cosi oltre a raccontare la camorra, come è doveroso, si offrirebbe anche un aiuto concreto a questo stesso quartiere».

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Fonte: http://www.perlagrandenapoli.org/?p=9232&utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=duello-di-parole-tra-saviano-e-de-magistris-lo-scrittore-e-il-sindaco-%25e2%2580%259csei-la-cattiva-politica%25e2%2580%259d

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