Pannella non mangia e non beve da una settimana. Gli ultimi, drammatici, giorni radicali
di Fabrizio Ferrante, da www.epressonline.net, 18-12-2012
Giorni drammatici. Solo così è possibile definire le ultime convulse ore, che stanno vivendo i militanti Radicali in tutta Italia e parimenti, tanti, tantissimi “italiani brava gente” tutti col fiato sospeso per l’evolversi del quadro clinico di Marco Pannella. Da ormai una settimana l’ottantaduenne leader radicale è in sciopero della fame e della sete. Un’astensione totale, seppur intramezzata con qualche caramella o qualche mandarino appena succhiato, che ha portato a un nuovo ricovero nella serata di ieri.
La giornata appena trascorsa è stata un continuo dell’intensa domenica nella quale, attraverso Radio Radicale e la web tv a essa collegata, Pannella ha interloquito non solo con Massimo Bordin ma anche con i numerosi ascoltatori, attraverso l’hastag “iostoconMarco” su Twitter. Pannella, inoltre, si è mostrato in collegamento video dalla clinica dove è ricoverato – sebbene ieri abbia lasciato per alcune ore la struttura – esibendo una silhouette anche invidiabile, se non fosse frutto di quella che il leader ha definito come “autofagìa”. Insomma, pur se con il sorriso sulle labbra e quegli occhi sempre incredibilmente vispi e profondi, ogni minuto può essere quello fatale per quello che, nonostante tutto, è sempre un uomo. Innumerevoli sono stati gli appelli a cessare lo sciopero della sete che, ancora ieri durante un filo diretto a Radio Radicale e costantemente attraverso i social network, continuano a giungere nella speranza che prima o poi il testardo Giacinto ingurgiti un bel bicchierone d’acqua.
Tutti hanno chiesto ciò, eccetto una persona: Emma Bonino. La vicepresidente del Senato, in piena linea con la sua pragmatica vena sabauda, ha dichiarato testualmente: “non faccio alcun appello a Marco affinché smetta. Marco sa cosa rischia e che sono appelli del tutto inutili, ovviamente sono preoccupatissima ma conosco Marco da troppo tempo ormai. Il problema è capire se esiste parte di società italiana disposta a candidarsi sulla base di un programma di amnistia e giustizia giusta”. Proprio da qui è ripartita l’azione comunicativa di Pannella, che ha proposto la nascita di una lista “Amnistia, Giustizia e Libertà” per le prossime elezioni. Nel far ciò, il leader radicale ha richiesto un impegno ad almeno tre figure di spessore, tre personalità disposte a mettere il proprio volto e il proprio nome a disposizione della battaglia radicale in nome della legalità costituzionale. Se ciò si verificasse, lo sciopero della sete potrebbe verosimilmente cessare. Pannella ha citato esplicitamente Roberto Saviano e Franco Battiato, così come in molti hanno chiesto la candidatura del radicale storico Vasco Rossi o di Don Andrea Gallo. Non sarebbe la prima volta per i Radicali, portare in Parlamento un uomo o una donna di fede – esistono i precedenti di don Romolo Murri e di suor Marisa Galli – ma nel frattempo, al di là dei numerosissimi “tweet” di personaggi pubblici – tra cui Vendola, Bersani e Alemanno, oltre agli stessi Rossi e Saviano, fra gli altri – e non, nulla sembra ancora muoversi in questo senso. Anche Giorgio Napolitano, nel suo messaggio di auguri alle alte cariche dello Stato, ha dedicato solo venti secondi alla situazione delle carceri, non facendo neanche riferimento all’amnistia, all’iniziativa di Pannella e ai suicidi dei detenuti e degli agenti penitenziari. Anche il Guardasigilli, Paola Severino, non ha parlato di amnistia bensì della necessità di approvare il provvedimento sulle pene alternative che, però, come sottolineato da Rita Bernardini farà uscire solo pochissime persone dalle carceri, che resteranno ugualmente sovraffollate.
Un’adesione al progetto di Pannella però c’è stata ed è arrivata da Napoli, dove Edoardo Bennato ha fatto sapere di essere disposto a scendere in campo con la lista proposta da Marco Pannella. Servirà forse ben altro ma il contributo di un artista impegnato da sempre sul territorio e nel sociale come il cantautore napoletano, potrà essere preziosissimo. Intanto Pannella è tornato a ricoverarsi, seguendo le indicazioni del collegio medico che pure continua a chiedere con forza – come tutti, tranne Emma Bonino – il ritorno all’idratazione di un corpo sempre più indebolito. Nella tarda serata di ieri, inoltre, è giunta l’adesione alla proposta di Pannella da parte di Vittorio Feltri. Il direttore de “Il Giornale”, dunque, potrebbe candidarsi alle prossime elezioni nella lista pro-amnistia annunciata dal leader radicale. Da queste pagine non possiamo che associarci a tutte le richieste di smetterla con lo sciopero della sete, se non altro perché proseguirlo in maniera scriteriata, farebbe sì che l’iniziativa cessi di essere nonviolenta. La violenza, anche contro sé stessi, non è coerente con l’insegnamento che lo stesso Pannella ha impartito a chi ha deciso di comprenderlo. Sarebbe ora che, per una volta, fosse lui a ricordarsi quanto incoerente con la sua e nostra politica sia il suicidio. Esattamente ciò che “rimprovera” a quei “compagni detenuti” che scelgono di togliersi la vita. Dunque, bevi Marco, bevi!
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