Carceri, il voto ai detenuti diventerà un diritto concreto

di Valentina Ascione, da www.repubblica.it, 12-12-2012

ROMA - Via libera alla risoluzione che garantisce l’effettivo diritto di voto dietro le sbarre. Le commissioni Giustizia e Affari Costituzionali della Camera hanno approvato un testo – sottoscritto da deputati di tutti i gruppi parlamentari, eccetto la Lega – che impegna il governo affinché il diritto di votare sia concreto per coloro che nelle carceri italiane godono ancora dei propri diritti civili e politici. E che sono moltissimi, tra cittadini italiani in attesa di giudizio e condannati in via definitiva per i cosiddetti reati “non ostativi”, ai quali la legge attribuisce pieno diritto di voto e la facoltà di esercitarlo nei seggi elettorali volanti allestiti all’interno degli istituti di pena. Ecco quindi una norma per abbattere la burocrazia sul voto nei penitenziari.

L’astensionismo tra i detenuti è altissimo. Lo scorso ottobre soltanto 46 detenuti in tutta la Sicilia si sono recati alle urne per il rinnovo del Consiglio regionale. Alle politiche del 2008 si erano contati tra i reclusi appena 1368 votanti, un bilancio peggiore di quello registrato nel 2006, quando alle politiche aveva votato il 10 per cento dei circa 30 mila aventi diritto: dato da non trascurare, se si considera in quell’occasione la gara elettorale fu decisa da meno di 25 mila voti. A determinare questa forte astensione non sarebbero soltanto lo scarso interesse o un sentimento di sfiducia nei riguardi della politica, ma anche i ritardi nell’informazione e nell’iter burocratico che intercorre dalla domanda del singolo detenuto al rilascio della tessera elettorale, fino all’allestimento dei seggi nelle carceri.

Come si potrà votare.
 Un detenuto che intenda partecipare al voto deve far pervenire al sindaco del comune di residenza tramite il direttore dell’istituto di pena, entro e non oltre il terzo giorno antecedente quello delle elezioni, una dichiarazione che attesti la volontà di votare nel luogo di detenzione. Il sindaco a sua volta dovrà includere le dichiarazioni in specifici elenchi da consegnare, il giorno prima del voto, al presidente di ciascuna sezione, e comunicare immediatamente ai richiedenti, anche per telegramma, l’avvenuta inclusione nelle liste. Procedure farraginose che, unite alla disinformazione, “privano i detenuti di un diritto-dovere fondamentale”, denuncia la deputata radicale Rita Bernardini promotrice e prima firmataria del documento.

Il sollecito ai direttori delle carceri. Il testo approvato impegna il governo a sollecitare i direttori degli istituti di pena, attraverso il Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, affinché informino velocemente e con mezzi adeguati i detenuti, affinché si assicuri in modo tempestivo l’esercizio del diritto di voto, in particolare di coloro che sono interessati dalle elezioni regionali e che sono reclusi in regioni diverse da quelle in cui risultano residenti. A tutela del diritto di voto in carcere nei giorni scorsi Marco Pannella aveva iniziato uno sciopero totale della fame e della sete e anche il coordinatore dei Garanti dei detenuti Franco Corleone ha annunciato una campagna. Mentre migliaia di reclusi l’hanno rivendicato con la classica “battitura delle sbarre”.

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Fonte: http://www.perlagrandenapoli.org/?p=8955&utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=carceri-il-voto-ai-detenuti-diventera-un-diritto-concreto

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