LETTERE/ Camogli: in difesa del pino che pende

Da Antonio Leverone riceviamo e pubblichiamo. Quanto speso fino ad oggi è nulla, probabilmente, considerate le cause in corso. E alla fine faremo i conti.Ho letto quanto scritto su Levante News e desidero solo precisare che l’albero non è “malato”; esperti hanno dichiarato che potrebbe vivere ancora 10 o più anni. Certamente è un albero pericolante e da mettere in sicurezza (sono cose che in paesi normali si fanno). Il Comitato tutela territorio – difesa del paesaggio- , di cui sono il coordinatore ha intrapreso da anni una azione culturale per dimostrare prima la valenza paesaggistica dell’albero (divulgando l’evoluzione di quell’angolo di Camogli che ha visto un giardino incastonato nella palazzata di Via Garibaldi e il mare, ridotto nel tempo da speculazioni edilizie che hanno inglobato i due pini domestici, facendo gradatamente sparire tutto il resto) e poi cercando di indicare anche possibili soluzioni per la messa in sicurezza. Nel 2006 i due pini si potevano mettere in sicurezza con 2/3.000 euro. (ci sono documenti in Comune in merito). La”gruccia impattante” da lei citata è stata proposta, su nostra indicazione, da un gruppo qualificato di anchitetti e ingegneri la cui preoccupazione è stata quella di armonizzare sicurezza e estetica. La “gruccia impattante” non si può certo giudicare da uno schizzo di una proposta preliminare fatta avere al Sig. Sindaco che, come nel 2006 (anche se non era lo stesso) non si è preoccupato minimamente di approfondire le soluzioni. In ultimo come giornalista perchè non approfondisce la questione dei costi di questa squallida diatriba che si trascina da anni. Non ho dati precisi ma a fine anno dovremmo aver raggiunto i 40.000€ e ogni mese che passa spendiamo almeno 2.000€ per mantenere quella impalcatura, della serie ” che meno male che l’albero sta su da solo”. La gruccia impattante l’hanno garantita a un costo tra i 35/40.000 euro. (noi li abbiamo già spesi senza concludere nulla) Come vede l’albero sarà certamente tagliato, hanno portato la questione a una misera diatriba legale e i “più forti” sono i proprietari dell’albergo. I cittadini li hanno fatti dividere tra i tagliatori e i conservatori (come Genoa e Sampdoria). Chi sa che quando sarà fatto a fette a Camogli ci sarà chi si esibirà in caroselli automobilistici di esultanza (naturalmente sto scherzando). Un’ultima considerazione: con ogni probabilità il Sig. sindaco aspetterà di superare le prossime elezioni amministrative prima di decretare il taglio, in modo da passare ad altri il problema nel caso non si voglia ricandidare, come ha sempre sostenuto. Al contrario, in caso di sua candidatura e elezione avrà superato la campagna elettorale con l’albero ancora in piedi, arrotondando così i costi intorno ai 50.000 euro.
levantenews.it link alla notizia:
tinyurl.com/cpehls8 

Fonte: http://radicaligenova.iobloggo.com/796/lettere-camogli-in-difesa-del-pino-che-pende

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