Ora tutti i sono uguali per legge

da “Il gazzettino”, 28/11/12

I figli nati dal matrimonio, oggi circa 120mila all’anno, sono in tutto e per tutto equiparati con quelli naturali e quelli adottati. È quanto prevede la proposta di legge definitivamente approvata dall’Aula della Camera con 366 voti a favore, 31 contrari e 58 astensioni. Il testo è passato malgrado la contrarietà dell’Udc condivisa anche da diversi deputati del Pdl, sulla norma che estende la possibilità del riconoscimento anche ai figli nati da un incesto, di cui i centristi avevano chiesto, senza risultato, lo stralcio. La tesi dei deputati dell’Udc, che hanno visto bocciare a scrutinio segreto un loro emendamento soppressivo, era che non si può dare piena facoltà di riconoscimento del figlio nato da incesto. Bene se a chiedere il riconoscimento è il figlio, ma questa facoltà non può essere data al genitore “stupratore”, sarebbe un riconoscimento indiretto dello stupro, un alleggerimento della posizione di chi ha esercitato violenza. «Si sdogana l’incesto», sostiene Paola Binetti. Ma alla fine è prevalsa la tesi opposta, difesa dalla relatrice Alessandra Mussolini: «come si può impedire ad una madre stuprata di riconoscere il proprio figlio?». Il testo piace agli ex ministri per le Pari opportunità dei governi Berlusconi e Prodi. Di «grande prova di civiltà» parla Mara Carfagna, mentre per Livia Turco «il Parlamento ha votato una legge di umanità e civiltà»; l’«unico atto per il quale sarà ricordata questa legislatura», dice la radicale Donatella Poretti. «Ora tutti i bambini saranno uguali», sottolinea Benedetto Della Vedova di Fli, mentre Anita Di Giuseppe dell’Idv definisce il testo «Un passo fondamentale per l’Italia». Il punto fondamentale del testo recita: “La parentela è il vincolo tra le persone che discendono da uno stesso stipite, sia nel caso in cui la filiazione sia all’interno del matrimonio, sia nel caso in cui è avvenuta al di fuori di esso, sia nel caso in cui il figlio è adottivo”. Il figlio “nato fuori del matrimonio può essere riconosciuto” dalla madre e dal padre “anche se già uniti in matrimonio con altra persona all’epoca del concepimento” e il riconoscimento “può avvenire tanto congiuntamente quanto separatamente”. La legge riconosce ai figli naturali un vincolo di parentela con tutti i parenti e non solo con i genitori. Il che significa che in caso di morte dei genitori può essere affidato ai nonni e non dato in adozione come accade oggi. Inoltre questa parificazione ha conseguenze anche ai fini ereditari.

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Fonte: http://www.perlagrandenapoli.org/?p=8848&utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=ora-tutti-i-sono-uguali-per-legge

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