Liguria, Radicali: Su firme false sentenza tardiva ma importante
Roma - 27 nov (Prima Pagina News) «A tre anni dall’esposto che i Radicali della Lista Bonino Pannella presentarono in Procura (tempi che la dicono lunga sullo stato della giustizia in Italia), sono state comminate le prime condanne a esponenti genovesi del PD per aver autenticato, in occasione delle elezioni regionali del 2010, firme false per la presentazione delle liste a sostegno di Claudio Burlando. In particolare, è stata accertata la responsabilità penale – e quindi personale – di Emanuele Guastavino (già Presidente del Consiglio comunale di Genova), Marcello Danovaro (responsabile economico e capogruppo dei democratici a Tursi nell’ultimo periodo della giunta Vincenzi) e Clara Sterlick (già Consigliere provinciale). Se la responsabilità di falso in atto pubblico è personale, le considerazioni da trarre sono molto gravi e tutte politiche: cosa sarebbe potuto emergere se tutte le firme presentate a corredo di tutte le liste fossero state controllate a tappeto, come noi chiedevamo? Quale legittimazione ad amministrare la cosa pubblica possono avere consiglieri eletti attraverso partiti che sistematicamente tollerano o praticano il metodo truffaldino delle firme false? La vicenda ligure, così come quella piemontese di Michele Giovine o quella lombarda di “Firmigoni”, portate allo scoperto sempre dai Radicali, è l’ennesima dimostrazione che la partitocrazia calpesta quotidianamente la legalità, la trasparenza, il rispetto verso i cittadini. Dalla violazione del procedimento elettorale, il passo verso tutte le altre illegalità e violazioni dei diritti è breve: dalla spartizione del potere attraverso norme ad personam o “ad aziendam”, all’opacità con cui si utilizza il denaro pubblico e si spartiscono le poltrone, riservando privilegi ai potenti e vessazioni ai cittadini. L’agenda Radicale delle riforme è sempre e più che mai attuale, proprio perché mai attuata: dall’anagrafe pubblica degli eletti e dei nominati, alla trasparenza sui bilanci degli enti pubblici (fondazioni, società partecipate e controllate), ad un cambiamento delle leggi elettorali a cominciare dalle norme sull’autenticazione delle firme. Un’ultima considerazione riguarda ancora la giustizia, non a caso il principale fronte di lotta dei Radicali: è possibile che la commissione preposta ad effettuare i controlli non si sia accorta di nulla? È possibile che su una materia tanto delicata si sia dovuto attendere tre anni per una decisione? È giusto che resti impunito il controllore che non ha saputo (o voluto) controllare? Infine: è tollerabile che, in assenza di modifiche legislative adeguate, anche per le prossime elezioni – nazionali e locali – si vada incontro allo stesse, certe disastrose e reiterate violazioni della legalità?». Lo dicono in una nota Deborah Cianfanelli (Direzione nazionale Radicali italiani), Marta Palazzi (Segretaria dell’Associazione Radicali Genova) e Angelo Chiavarini (Delegato della Lista Bonino-Pannella e presentatore dell’esposto sulle firme false).
da www.primapaginanews.it/dettaglio_articolo.asp
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