Severino, compleannus horribilis
di Valentina Ascione pubblicato su Gli Altri, il 23/11/12
Sembra ieri che Super Mario Monti si affacciava al governo del Paese, con la sua squadra di tecnici ordinatamente schierati, uno accanto all’altro. Chiave inglese alla mano e piglio tedesco per rimediare ai danni della politica sprecona. Rimettere in sesto i conti e combattere con l’arma del rigore il, nemico pubblico numero uno: quello “spread” che, uscito dalle pagine dei quotidiani economici, era entrato di prepotenza nel linguaggio comune. Tutto a un tratto è divenuto oggetto di conversazione sugli autobus, al mercato e al bancone del bar. Sembra ieri, ma il Professore ha già spento la sua prima candelina da premier. E mentre si tirano le somme di questo anno di tecnocrazia, e a pochi mesi dalla fine della legislatura si fa largo al centro l’ipotesi di un bis, anche sul fronte delle carceri è tempo di bilanci.
Come quello tracciato dal Centro Studi di Ristretti Orizzonti sui 12 mesi di attività del ministro della Giustizia. “Un anno di Severino” è il titolo dell’agile dossier che mette a confronto parole e fatti. Gli annunci sull’emergenza carceraria e le cifre ufficiali che spesso li smentiscono. Come quando a maggio scorso il ministro dichiarava a proposito del sovraffollamento: abbiamo 6 mila posti occupati in meno, pari cioè al 10 per cento, e in soli sei mesi. Peccato che, stando ai dati recentemente pubblicati dal Dap, la popolazione reclusa sarebbe diminuita in un anno di appena 826 unità, passando da un totale di 67.510 del 31 ottobre 2011 ai 66.685 detenuti presenti al 31 ottobre 2012: una flessione pari dunque all’1,3 per cento circa. Ma andiamo avanti. Il 12 novembre scorso la guardasigilli affermava soddisfatta: ci sono «quasi quattromila posti in più nelle carceri e ne stiamo costruendo altri novemila che dovrebbero essere pronti il prossimo anno».
Dovrebbe allora spiegare, il ministro, come mai le stime ufficiali certificano un aumento di soli 1.223 posti rispetto a ottobre 2011. Intanto i soldi destinati all’emergenza sono sempre di meno, sebbene a luglio Severino provasse a rassicurare detenuti e operatori spiegando che «le carceri sono fuori dai tagli». “Ristretti Orizzonti” ricorda infatti che il piano carceri varato a giugno del 2010, che prevedeva risorse pari a 675 milioni di euro, ha subito un drastico ridimensionamento all’inizio del 2012, quando il Cipe ha deliberato uno stanziamento complessivo di 122 milioni. Ulteriori tagli sarebbero poi previsti per il 2013, con un investimento da parte di Palazzo Chigi di appena 45 milioni. Nel frattempo sono stati chiusi il carcere di Marsala e l’istituto a custodia attenuata di Laureana di Borrello. Tutto ciò mentre il disegno di legge delega sulle pene alternative faticosamente arrivato in aula dopo mesi di stallo – e senza la parte relativa alle depenalizzazioni, stralciata strada facendo – è ben lontano dall’essere approvato. E allora il ministro ci perdonerà se, pur augurando a lei buon compleanno, non ce la sentiamo di augurare a detenuti e personale: cento di questi giorni.
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