Poggioreale, protesta dalle celle. “Qui condizioni disumane”
Manifestazione organizzata dall’associazione radicale “Per la grande Napoli”
di ANNA LAURA DE ROSA, da “Repubblica Napoli”, 22-11-2012
Alcuni familiari dei detenuti del carcere di Poggioreale hanno simulato con pentole e stoviglie “la battitura delle sbarre” davanti ai cancelli della casa circondariale. La singolare forma di protesta, che i detenuti stanno praticando ogni sera dalle 20 alle 20.15 in molte carceri italiane, accende i riflettori sulle “condizioni disumane in cui è costretto a vivere chi è dietro le sbarre – dicono i manifestanti – Chiediamo amnistia e diritto di voto per i detenuti”.
Alla manifestazione, organizzata dall’associazione Radicale “Per la grande Napoli” a sostegno della mobilitazione non violenta lanciata da Marco Pannella, hanno partecipato soprattutto mogli e madri dei detenuti che, dopo i colloqui riservati ai familiari, hanno sfogato in strada la propria rabbia per sovraffollamento e soprusi.
“A Poggioreale si entra per piccoli reati e si esce con una cultura da boss – protesta Pietro Iorio, presidente ex detenuti di Napoli – Poggioreale è un carcere anticostituzionale, che ha addirittura una “cella zero”: si tratta di una cella vuota al piano terra in cui i detenuti vengono picchiati quando fanno qualcosa che non va. Sul pavimento c’è un materasso per attutire i colpi. Gli agenti sono troppo pochi a Poggioreale, a volte l’ordine si mantiene con la violenza”.
“La legge assicura agli animali in gabbia tre metri per tre, ma lascia i detenuti in dieci in una cella – grida una donna al megafono – I delinquenti sono colpevoli, devono pagare, ma si violano diritti loro e delle loro famiglie. Nel carcere di Poggioreale non ci sono neppure spazi adeguati alle visite dei bambini, è una vergogna”. “Nel nostro paese ci sono 11 milioni di processi, serve un’amnistia – aggiunge Rodolfo Viviani, presidente dell’associazione Grande Napoli – Ai detenuti bisogna garantire diritto di voto e recupero sociale”.
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