Metà dei siti archeologici abbandonati. Si salva Pompei, exploit per Velia
da www.ilmattino.it, 15-11-2012
Quasi la metà dei siti archeologici del Sud Italia è off limits, un quinto è praticamente abbandonato a se stesso. E la Campania, con il suo immenso patrimonio, non si sottrae all’obblio. Si salva Pompei, ottime performance per Velia. Sono i dati del censimento dei siti di Sicilia, Calabria, Campania, Puglia e Basilicata realizzato dal Ministero dei Beni culturali presentato alla borsa Mediterranea del turismo archeologico di Paestum.
Un disastro che tocca da vicino anche la Campania. Che ha un patrimonio notevole con nove anfiteatri e teatri, 13 ville all’aperto, 8 aree sacre superiori ai 2 ettari dispersi in ogni provincia. Per valorizzare questo tesoro però si dispone solo di 10 euro ad ettaro e un organico ridotto all’osso. Così non solo le aree archeologiche non producono reddito ma si deteriorano. Si distingue nello sfascio Pompei con i suoi 2 milioni 300mila visitatori l’anno. Per salvare la città morta c’è bisogno di 18 milioni ogni anno, una cifra che è coperta dall’incasso dei biglietti ma garantisce solo la gestione ordinaria e non, per esempio, la manutenzione delle diverse insule.
La novità, per l’archeologia campana, è l’area di Velia, finora oscurata dalla vicina e più famosa Paestum. Grazie al trenini dell’iniziativa «In viaggio con Erodoto», che partirà dalla prossima estate, e ai fondi del Ministero per i Beni Culturali si potranno incrementare le visite, che nel 2011 sono state solo 30mila, a fronte delle 286mila dei templi di Paestum. Sarà così una passeggiata vedere l’Acropoli, il grande mosaico e la Porta Rosa.
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