Così a 16 anni sono diventato un pusher da 6mila euro al mese

Di Antonio Crispino, da http://www.corriere.it, 9-11-2012

La droga arriva da Milano, a bordo di due auto di grossa cilindrata. Viaggiano tutta la notte da Nord a Sud per rifornire città come Taranto. L’appuntamento con gli spacciatori è fuori il cimitero grande o a ridosso dell’Ilva, quartiere Tamburi. Zone poco illuminate e controllate dove la polizia sembra non passare neanche per sbaglio. Normalmente comprano una “panetta” di droga (una tavoletta da 100 gr). Costa 500 euro. Sul mercato dello spaccio frutterà circa mille euro. Ogni settimana l’appuntamento è sempre alla stessa ora. Cambia solo il posto. In un mese il guadagno è assicurato: dai 5mila ai 6mila euro.

RAGAZZI SPACCIATORI - La maggior parte dei pusher che fanno la fila davanti alle auto dei corrieri sono giovani. Ezio, nome di fantasia, aveva 16 anni quando entrò nel giro e si mise per la prima volta in coda per acquistare 500 euro di hashish. E’ lui, uscito dal carcere dopo 6 anni di galera (oggi ha 24 anni), a rivelarci qui come funziona il traffico di droga. Siamo a Taranto vecchia, una città spettrale, dove la gente è scappata via. I vicoli, le strade, i palazzi sgarrupati ormai sono appannaggio di spacciatori di ogni risma. Nella case, nelle piccole botteghe al piano terra, sotto le botole, c’è droga ovunque. Già dal pomeriggio è un via vai di clienti. Ezio ci indica posti, nascondigli, guadagni facili e anche i rapporti con alcuni poliziotti che «spesso invece di sequestrare la droga la prendono per sé e vanno via dandoti una pacca sulla spalla». Ma prima di parlare con lui abbiamo dovuto chiedere il permesso al capozona del quartiere e garantire il completo anonimato. 
IL BOSS E IL GIRO - Il boss è comodamente sdraiato in uno dei bassi, una sorta di garage adibito a sala giochi. E’ all’ingresso. Il nostro gancio gli chiede se possiamo fargli qualche domanda su quello che succede in giro. «A me non la fare più questa domanda, faccio finta di non aver sentito – dice infastidito -. Ma c’è qualcuno che può aiutarti». Così arriviamo ad Ezio che ci racconta anche dei suoi problemi familiari: il padre in galera, la mamma disoccupata e lui obbligato a lasciare la scuola per portare i soldi a casa. Prima pochi spiccioli e poi guadagni sempre più lauti fino ad arrivare a una media di 6 mila euro al mese. «Una parte li davo a mia mamma e con l’altra compravo vestiti, scarpe, cellulari. Ma non facevo la bella vita – confessa -. Qui è una guerra tra bande, più che alla polizia devi stare attento a quello che ti ruba. Può essere un pusher rivale o un tossico che non sa come procurarsi i soldi. Sono quelli incapaci di mettere il coltello alla gola di qualcuno e ti vengono a rubare. Ti seguono, vedono dove nascondi la droga e ti fregano appena ti giri dall’altra parte». Ezio è consapevole che quelli come lui sono i terminali di un sistema. Il grosso dello spaccio di eroina e cocaina, infatti, lo trattano «persone più adatte». Intende cioè persone che si sono fatti più anni di galera rispetto a lui. Così, quel moltiplicatore di criminalità che è oggi il carcere, diventa il metro per misurare la forza di un criminale. «Chi entra acquista più punti di quello che sta fuori – dice Ezio, quasi affascinato -. Quando esce, se ha saputo farsi rispettare, fa chiudere baracca agli altri e da quel momento in poi comanda lui. In attesa del prossimo».

Condividi

Fonte: http://www.perlagrandenapoli.org/?p=8581&utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=cosi-a-16-anni-sono-diventato-un-pusher-da-6mila-euro-al-mese

Sostieni i Radicali Italiani con almeno 1 € - Inserisci l'importo » €