Consigliere Pdl non va in aula ma presenta le note spese

Di Conchita Sannino, da http://napoli.repubblica.it, 11-11-2012

Un’azienda specializzata in allestimenti e cerimonie dell’hinterland vesuviano. Una deputata regionale del Pdl che in Campania non ha mai brillato né per attivismo politico né per lavoro istituzionale, eppure ha sempre attinto – come tutti – alle generose casse del fondo “Comunicazione” della Regione. E un “intermediatore” di quei servizi e di quelle fatture che, forse per coincidenza, è un fedelissimo di Nicola Cosentino, ex aiutante della Protezione Civile nei giorni in cui quel Dipartimento di Stato, specializzato in calamità, assunse la gestione degli Scavi di Pompei. Era il cuore dell’era berlusconiana, solo due anni fa. A margine delle denunce che svelano gli sprechi e delle inchieste che inseguono i reati, ci sono anche piccole storie che illuminano la politica italiana dei paradossi.

Come questo: si può brillare per le assenze in aula regionale da quasi tre anni e, al contempo, essere tra i primi nelle spese di convegnistica e comunicazione, appuntamenti di cui non c’è memoria? Non si esclude che le indagini della Guardia di Finanza sulle spese degli eletti nell’assemblea campana possano imbattersi anche in episodi ben più diffusi. Tante le storie sotto l’esame del pubblico ministero Giancarlo Novelli e del nucleo della Polizia tributaria guidata dal colonnello Nicola Altiero.

Prendiamo, dunque, il caso di Luciana Scalzi, una delle “catapultate” sugli scranni del consiglio regionale per la sua vicinanza sia con il coordinatore nazionale del Pdl Denis Verdini (capo della segreteria), sia con il deputato ed ex coordinatore Cosentino. La Scalzi, riservata e silenziosa, è sconosciuta a gran parte dei cittadini, diverse cronache ne hanno messo in risalto le assenza in aula. Ma emerge che, proprio grazie a servizi erogati da una ditta locale, ha usufruito, come tutti i suoi colleghi, delle spese di comunicazione: quelle che ammontano, per ciascuno dei 61 consiglieri, a circa 24mila euro. In totale, 1 milione e mezzo all’anno.

Delle tre voci di spesa su cui si concentrano i riscontri delle Fiamme Gialle – “Gruppi consiliari”; “Assistenza per attività istituzionali”; e il fondo ” Comunicazione”, appunto – quest’ultima dev’essere corredata di una documentazione. E il denaro deve essere versato direttamente alle aziende, e non al consigliere, pena la violazione della norme.

Ecco una di quelle società, dunque. Pompei, via Nolana, estrema periferia. Entriamo nell’azienda Di Paolo, esperta in organizzazione di eventi, una costruzione bassa e silenziosa, e due cortesi signorine alla segreteria. Gira voce che voi abbiate organizzato molti eventi per i politici. “Parla dei consiglieri regionali, abbiamo sentito… “. Sì. “Ma noi veramente abbiamo fornito servizi solo all’onorevole Scalzi”. Il consigliere regionale Scalzi: cosa in particolare? “Non ricordo, credo qualche tavolo, dei banner e cose di grafica pubblicitaria”. Poiché sono piuttosto rare le sue presenze sul territorio, di quali eventi si tratta? “Non ricordo: forse un evento all’hotel La Sonrisa, poi altro ma non saprei… “. Per 24 mila euro l’anno? “Comunque di queste cose deve parlare con il nostro amministrativo”. Ma voi avevate rapporti con lei? “No, veramente solo con il signor Nicola Mercurio”.

È un nome che viene dal recente passato dei berluscones: ex autista e collaboratore di Nicola Cosentino (che in un’occasione ne ha lodato pubblicamente l’impegno), poi consigliere di Sant’Antonio Abate, nella primavera del 2010 diventa fidato collaboratore di Marcello Fiori, l’allora potente direttore generale della Protezione Civile nominato commissario agli Scavi di Pompei. Ma cosa c’entra Mercurio? “Passava tutto attraverso di lui”. Un intermediario? “Sì, più o meno”. Ma il denaro del Fondo Comunicazione della Regione arrivava a questa azienda o al consigliere? “A volte dai conti della Regione direttamente a noi. Altre volte direttamente al consigliere… “. Perché? “Magari ci pagavano in contanti e si facevano rimborsare. Ma di queste cose deve parlare con il nostro addetto all’amministrazione. Lasci il numero, sarà richiamata”. Ovviamente nessuno richiamerà. Va precisato, ovviamente, che nessuna indagine penale riguarda né la società Di Paolo, né il consigliere Scalzi.

Ultimo inciso, la vicenda vale per la sua emblematicità. La carriera della Scalzi brilla in Campania, alla voce “nominate-miracolate”, accanto a quelle di altre elette mai più viste né sentite a sud di Montecitorio. Ad esempio, la deputata romana del Pd Luciana Pedoto, amica dell’ex ministro Beppe Fioroni, e la collega altoatesina del Pdl Michaela Biancofiore.

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Fonte: http://www.perlagrandenapoli.org/?p=8574&utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=consigliere-pdl-non-va-in-aula-ma-presenta-le-note-spese

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