Quello che il tesoriere del Transpartitone non ci dice

Riportiamo dal profilo facebook di Paolo Breccia, iscritto all’associazione radicale “Per la Grande Napoli”, (pubblicato  giovedì 8 novembre 2012 alle ore 0.52), una riflessione sulla “sostenibilita” economico-finanziaria del movimento politico Radicali Italiani e la gestione delle risorse dell’area radicale.

“Partiamo da quello che ci dice. Quello che ci dice Maurizio Turco, tesoriere del PRNtt, è che il costo della struttura organizzativa (sede ed altro) di cui usufruiscono i soggetti costituenti del PRNtt (e lo stesso PRNtt), è pagata:

  • - al 50% dagli emolumenti dei compagni parlamentari e consiglieri regionali (5000€ a testa al mese);
  • - al 25% dalle iscrizioni a pacchetto (di cui Radicali italiani è quota parte);
  • - per il restante 25%, la quasi totalità(98%), è a carico del PRNtt.

Questo è quello che ci dice Turco stesso (nella Direzione di Marzo, al Congresso 2012, nell’intervista a Liberi.tv) e non è oggetto di alcuna contestazione in questo scritto.

Quello che andrò ad analizzare invece è solo l’ultimo 25% di contributo spesa a carico del PRNtt. Che poi è quella fetta di contributo spesa che da liceità, al tesoriere del PRNtt, di andare al Congresso di Radicali Italiani per battere cassa presso uno dei soggetti, politicamente attivo e regolare nella sua vita statutaria, costituenti il PRNtt stesso.

Ma prima di occuparci di quel 25% imputato, premettiamo che Radicali Italiani pur non essendosi mai candidato alle elezioni in quanto tale, è quel soggetto che fa da “paravento” a tutta l’Area. Quante volte leggiamo che tranne i Radicali e non so quali altri partiti, con rappresentanti nelle istituzioni, nessuno ha i bilanci online? Certo è che quei “Radicali” a cui ci si riferisce non possono essere quelli del PRNtt che, in quanto Organizzazione non Governativa, non possono partecipare alle competizioni elettorali. La conferma la si ha quando queste inchieste giornalistiche sono sul web ed hanno i link che magari portano dritti dritti al bilancio presente sul sito di Radicali Italiani o si riferiscono ad iniziative di autofinanziamento promosse da Radicali Italiani(es: http://www.lettera43.it/politica/32388/radicali-e-grillini-no-ai-fondi-statali-per-sostenersi-vendono-vino-e-foto_breve.htm).

Bene. Svolto questo excursus, torniamo a quel 25% oggetto delle attenzioni di Maurizio Turco. Dice che a coprire quelle spese è il soggetto di cui è tesoriere: il PRNtt. Vediamo.

E’ vero sì ciò che ci dice: quasi il 25% dei costi della struttura di cui usufruisce ANCHE  Radicali Italiani è a carico del PRNtt. Ma quello che non ci dice è che per quella stessa cifra il PRNtt usufruisce del contributo del soggetto elettorale comune Lista Pannella! Spesso, a vedere lo storico, pure ben oltre quela cifra.

Nel dettaglio. Premetto che dobbiamo analizzare i bilanci del 2011 non essendo ancora presente sul sito del PRNtt quello per l’anno 2012. Tra le voci del bilancio del PRNtt 2011 ho considerato come costi di struttura (e sono andato larghissimo considerando che a quanto dice Turco a bilancio dovrei trovare solo un quarto della spesa per la struttura…)

  • - “Amministrazione” per 133mila €;
  • - “Pulizie” per 73mila €;
  • - “Segreteria” per 90mila €;
  • - “Costo del personale telemarketing” per 139mila €;
  • - “Costo del personale elaborazione dati” per 178mila €;
  • - “Costi Sede” per 269mila € (“Consulenze”, “Elaboratori”, “Fitto Sede”, “Spese Telefoniche”, “Servizi Sede”, “altri costi”).

Sommando queste voci - di cui alcune forse neanche a totale disposizione di Radicali Italiani, basti pensare quello detto da Michele De Lucia nella sua relazione al Congresso 2012 su indirizzario, call center ed altro - totalizziamo 882mila €.

Ma nelle entrate c’è un contributo della Lista Pannella per 870mila €! Che coprono poco oltre il 98% degli 882mila € di spesa per la struttura. Giusto giusto. Ci troviamo. Insomma coi soldi del soggetto elettorale comune Lista Pannella ci si atteggia a creditori verso un soggetto costituente del PRNtt prescelto a piacere e magari pure quando fa politicamente comodo!

Ma non sarebbe più semplice che invece di dare 870mila € di contributo al PRNtt per fargli fare l’esattore, utili solo a creare attriti tra i soggetti dell’Area, la Lista Pannella  paghi direttamente essa stessa call center, pulizia, amministrazione e roba varia ed i 296mila € di “costo sede” alla Torre Argentina s.p.a di cui, tra l’altro, è azionista di maggioranza? Oltretutto non vorrei  che Russia e Cina riescano col bilancio a fare quello che non sono riusciti con la politica: far perdere lo status di ONG presso l’Onu al PRNtt, visto che gli introiti del contribuente Lista Pannella derivano per la totalità dall’apparato governativo della Repubblica Italiana o della Unione Europea.

Credo che come iscritti l’unico modo per agevolare la chiarezza e la salvezza del PRNtt sia quello di iscriversi ad ogni singolo soggetto costituente il PRNtt evitando l’adesione a pacchetto (così si aiuta pure l’ambiente evitando lo stampo delle tessere di soggetti morti). Che ne dite? Chissà Marco cosa ne penserebbe o se ne è a conoscenza nel dettaglio di questi giri da funzionariato politico, se ha già svolto riflessioni in merito e quali. Se qualcuno può le faccia presente almeno a Maurizio. Magari mi sbaglio io e veramente dobbiamo chiudere Radicali Italiani così da alleggerire i costi. Ma, come si dice, la matematica non è un opinione e l’iscritto a Radicali Italiani non è un coglione. “

INTERVENTO DI TURCO IN CUI MINACCIA DI CHIAMARE L’UFFICIALE GIUDIZIARIO:

 http://www.radioradicale.it/scheda/348386/direzione-di-radicali-italiani#int2646533,3165,1166 

BILANCIO:http://www.radicalparty.org/sites/default/files/bilanci_dal_2004_al_%202011.pdf

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Fonte: http://www.perlagrandenapoli.org/?p=8559&utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=quello-che-il-tesoriere-del-transpartitone-non-ci-dice

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