RADICALI/SALERNO: ARTICOLO DEL QUOTIDIANO “LA CITTA’” SUL CASO PAOLO MAGGIO

la Città di Salerno

«Paolo Maggio rischia di morire in cella»
L’appello degli avvocati del detenuto 37enne che sta scontando una condanna per omicidio. Lettera alla deputata Bernardini

di Luigi Colombo

È in dialisi e in condizioni di salute gravissime che non sono assolutamente compatibili con il regime carcerario. È un appello disperato quello che i legali di Paolo Maggio, 37enne di Battipaglia, rivolgono alle istituzioni. In una lettera indirizzata al deputato dei Radicali Rita Bernardini e al presidente dell’associazione Antigone Pietro Gonnella, gli avvocati Rosanna Carpentieri e Paolo Vocca descrivono le sofferenze del 37enne battipagliese e parlano di un nuovo caso di “malo carcere”. L’esponente dei Radicali ha già annunciato la presentazione di un’interrogazione parlamentare al ministro della Giustizia, Severino.

Paolo Maggio è detenuto a Parma, dove sta scontando una pena a 23 anni per omicidio. Dopo un lungo periodo di detenzione presso il carcere di Avellino, è stato trasferito lo scorso inverno a Spoleto. A febbraio, all’improvviso, ha presentato dei «sintomi quanto mai allarmanti», scrivono gli avvocati: pressione ad oltre 200, fortissimi mal di testa, difficoltà a urinare. «È rimasto in terapia intensiva fino a luglio e, sin dai primi accertamenti, ha iniziato a fruire di trattamento di dialisi – raccontano i legali del giovane – Pare, infatti, che per cause non ancora definitivamente accertate, i suoi reni abbiano smesso di funzionare ed il giovane, oltre a sottoporsi a lunghissima e snervante dialisi trisettimanalmente, è in attesa del trapianto di rene».

Nel giro di pochi mesi Maggio ha perso peso, ha difficoltà a camminare, parla con fatica ha difficoltà a seguire in carcere una dieta che per lui è vitale. Ora, è in cella con un detenuto che è riuscito a far pervenire ai familiari messaggi allarmanti. «Il nostro assistito sta sempre peggio – raccontano i legali – Da quanto ci risulta ormai il compagno di detenzione deve aiutarlo a vestirsi, a lavarsi, a mangiare e pare che la dialisi non gli giovi più affatto».

Lo scorso 20 settembre il tribunale di Sorveglianza di Perugia ha sottoposto al suo vaglio la richiesta di sospensione pena. «Noi difensori credevamo di avere serie speranze di ricondurlo a casa a Battipaglia – spiega Carpentieri – Avevamo prodotto al Collegio anche la documentazione inerente agli innumerevoli e validi centri dialisi dove il giovane avrebbe potuto continuare a curarsi. La nostra richiesta non è stata accolta perché rispetto a prima oggiAggiungi un appuntamento per oggi viene sottoposto “solo” 3 volte a settimana a dialisi, sintomo per il tribunale dell’enorme miglioramento del Maggio». Il giorno stesso dell’udienza, il 37enne è stato trasferito a Parma. Inoltre, il 4 ottobre scorso doveva presenziare a Salerno ad un’udienza preliminare che lo vedeva imputato, nonchè ad un’udienza civile, per sottoscrivere il divorzio dal coniuge. «Il giorno prima dell’udienza – si legge ancora nella lettera – noi difensori abbiamo ricevuto per fax il provvedimento del Dap, dal contenuto a dir poco incredibile e offensivo per un giovane le cui condizioni di vita sono a quanto mai allo stremo: il dipartimento asseriva, infatti, che la traduzione non sarebbe stata disposta per motivi di “sicurezza”». È comparso così’, con enormi difficoltà, in videoconferenza. «In video è apparso un giovane in condizioni disperate: non riesce a parlare che con un flebile filo di voce, terreo in viso, magrissimo, ha dovuto farsi aiutare da un agente di custodia ad avvicinarsi al microfono e a sedersi», denunciano i legali. «È necessario – concludono i due avvocati – salvare la vita a questo ragazzo».

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02 novembre 2012

Fonte: http://www.radicalisalerno.it/2012/11/03/radicalisalerno-articolo-del-quotidiano-la-citta-sul-caso-paolo-maggio/

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