Province, via al riordino: saranno 51 Nel Lazio scendono a 3
da “Il Mattino.it”, 31-10-2012
ROMA – Via libera al taglio delle province. Il decreto legge di riforma è stato approvato dal Consiglio dei ministri. Da 86 gli enti scendono a 51 e nel Lazio da 5 a tre: Roma, che sarà città metropolitana, e poi Viterbo-Rieti e Latina-Frosinone. Il ministro della Pubblica amministrazione Filippo Patroni Griffi avverte: «Non si torna indietro, la riduzione è irreversibile». La riforma sarà attiva a partire dal 2014; a novembre del 2013 si terranno invece le elezioni per decidere i nuovi vertici.
Ridotte da 86 a 51. Il decreto legge ridisegna la mappa delle Province, ridotte da 86 a 51 tenendo conto di due criteri: un numero minimo di 350mila abitanti e un’estensione territoriale non superiore ai 2.500 km quadrati. Nascono ufficialmente 10 Città Metropolitane italiane, comprese nel totale di 51 (Roma, Torino, Milano, Venezia, Genova, Bologna, Firenze, Bari, Napoli e Reggio Calabria), e si chiude così la fase di riforma introdotta con l’articolo 17 della manovra di Natale 2011, approvato definitivamente il 7 agosto scorso con il dl 95.
Nulla di fatto, ancora, per le Province delle Regioni a statuto speciale. Di quelle «ci occuperemo in seguito, visto che la legge sulla spending concedeva a queste realtà 6 mesi di tempo in più», ha spiegato il Patroni Griffi a Palazzo Chigi, aggiungendo che «la Sardegna ha già provveduto mentre la Sicilia ora è impegnata su altro».
Enti di secondo livello. Secondo i desiderata dei governo le Province diventeranno enti di secondo livello (avranno un consiglio provinciale e il presidente della Provincia) con funzioni di area vasta e saranno chiamate ad occuparsi di: pianificazione territoriale e valorizzazione dell’ambiente, pianificazione dei servizi di trasporto, classificazione e gestione delle strade provinciali, regolazione della circolazione stradale, programmazione della rete scolastica e gestione dell’edilizia scolastica per le scuole secondarie di secondo grado.
Ipotesi ricorsi. Di fronte all’ipotesi di ricorsi Patroni Griffi è chiaro: «Alcuni già ci sono stati, noi andiamo avanti con il nostro timing perché crediamo nella legittimità degli atti. Ovviamente come ogni atto in questo Paese, sono soggetti a un sindacato giudiziario».
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