Inchiesta Regione: sigarette e caffè nei rimborsi dei consiglieri

di Leandro Del Gaudio, da “Il Mattino”, 24-10-2012

NAPOLI – Dopo la riunione, il caffé e una sigaretta. No, una «bionda» non poteva mancare, specie dopo aver affrontato questioni politiche con gli altri esponenti del proprio gruppo, quanto basta a spingere uno o più consiglieri regionali a battere cassa: e a inserire nelle voci per cui chiedere il rimborso anche i soldi spesi per qualche pacchetto di sigarette. Poca roba, per la verità, nulla di impressionante, ma è comunque un punto di partenza di un’indagine che mantiene un profilo conoscitivo.

Fatto sta che, neanche il tempo di aprire scatole e buste di carte acquisite in Consiglio regionale, che spunta la prima curiositá: uno scontrino fiscale per l’acquisto di pacchetti di sigarette, vedi alla voce spese del gruppo consiliare. Non c’è al momento un’ipotesi d’accusa a carico di qualcuno, ma la storia delle sigarette non poteva non saltare agli occhi dei militari della Guardia di finanza, che stanno passando al setaccio i conti dei gruppi politici in seno all’assemblea campana.
Inchiesta che comincia ad assumere consistenza, ci sono elementi destinati a finire sotto la valutazione degli inquirenti. Un mare di carte, un’ipotesi che incassa elementi concreti dallo screening di questi giorni. Indagine per peculato, chiaro l’assunto della Procura: ci sono soldi pubblici destinati a finanziare le attività politica dei consiglieri che sono stati usati per fini privati. Un discorso a metà strada tra tornaconto personale e l’esigenza di tenere in piedi clientele o retroterra di appartenenza, spuntano due o tre scontrini fiscali. Poca roba, siamo sulle venti o trenta euro in tutto, ma sembra comunque una voce significativa: acquisto di sigarette.

Di che si tratta? Perché chiedere il rimborso per un costume – o un vizio – che nulla dovrebbe avere a che vedere con l’attività svolta da un gruppo consiliare? Al momento c’è voglia di capire, in quello che potrebbe diventare una sorta di solco da aprire per capire cosa è accaduto negli ultimi quattro anni in materia di rimborsi e scontrini, note spese e pezze giustificative. Inchiesta condotta dal pool mani pulite del procuratore aggiunto Francesco Greco, al lavoro il pm Giancarlo Novelli.

Si parte da una ipotesi di peculato, poi lo spettro degli accertamenti si apre all’intero volume di finanziamenti pubblici veicolato dalle attività del consiglio regionale. Storia nota, mancano gli esiti dello screening. Fino a questo momento l’attenzione dei militari del nucleo di polizia tributaria agli ordini del colonnello Nicola Altiero, riguarda tre capitoli di spesa: le spese per il funzionamento dei gruppi consiliari raggiungono il tetto di 1.055.891 euro; poi il fondo per la comunicazione dei gruppi consiliari, che sblocca qualcosa come 1.523.000 euro; e il fondo assistenza attività istituzionali (tra le attività istituzionali anche proposte di legge e interventi di natura legislativa) che raggiunge quota 1.891.000 euro. Acquisite autocertificazioni, note giustificative, ticket e richieste di rimborso per sostenere quelle attività politiche e istituzionali che, evidentemente, non si fermano neppure dinanzi a una boccata di sigaretta.

Condividi

Fonte: http://www.perlagrandenapoli.org/?p=8396&utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=inchiesta-regione-sigarette-e-caffe-nei-rimborsi-dei-consiglieri

Sostieni i Radicali Italiani con almeno 1 € - Inserisci l'importo » €