Liste, Formigoni condannato 900 euro multa e 110.000 risarcimento diffamazione
MILANO (Reuters) - Il presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni è stato condannato oggi dal giudice monocratico di Milano Carmen D'Elia al pagamento di 900 euro di multa per diffamazione a mezzo stampa a danno del partito Radicale nell'ambito della vicenda della raccolta di presunte firme false per le liste elettorali del Pdl per le Regionali 2010. Il giudice ha inoltre disposto il risarcimento da parte di Formigoni a beneficio dei radicali di 110.000 euro, così divisi: 30.000 a Marco Cappato, 30.000 a Lorenzo Lipparini e 50.000 a Marco Pannella.Il pm Marco Clerici aveva chiesto, al termine della requisitoria il 12 luglio scors,o la condanna del presidente lombardo a un anno di carcere. Secondo il capo di imputazione, Formigoni avrebbe offeso la reputazione dei radicali sostenendo che avevano manipolato le firma a suo sostegno e attribuendo loro di aver ordito un complotto ai suoi danni. "Condanna per diffamazione dei Radicali? E' scandaloso", aveva commentato il governatore su Twitter dopo la requisitoria. "I pm si contraddicono e vogliono mettere lingua tra i politici. Non è mai accaduto". In un altro procedimento sempre relativo alle presunte firme false, l'attuale presidente della Provincia di Milano Guido Podestà - che ha sempre respinto ogni addebito - è stato rinviato a giudizio, con altre otto persone, per falso ideologico nella sua funzione di coordinatore regionale del Pdl. Formigoni resta inoltre indagato con l'ipotesi di reato di corruzione nell'ambito dell'inchiesta sulla struttura ospedaliera privata lombarda Maugeri.
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Formigoni/Diffamazione: Bonino, un primo riconoscimento ai Radicali Dichiarazione di Emma Bonino, Vice presidente del Senato, in merito alla condanna per diffamazione nei confronti di Roberto Formigoni. "Se fossimo in uno stato democratico e con un sistema giudiziario davvero funzionante, Roberto Formigoni, oltre che condannato per diffamazione, avrebbe visto la sua elezione dichiarata illegale e quindi nulla, con nuove elezioni già indette. Sono più di dieci anni che i Radicali denunciano in tutte le sedi, sempre inascoltati, i casi di illegalità nella raccolta delle firme. Oggi, finalmente, siamo ad un primo riconoscimento della nostra cocciuta, determinata diversità. Si dice che tutti i partiti sono uguali: tutti i partiti, tranne i Radicali. E' ora che questa alterità nei comportamenti sia sistematicamente registrata e riportata quando si descrivono le malefatte di questi giorni e anni." da radicali.it link alla notizia: tinyurl.com/9sh57mt
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