ma oltre a non capire come i militari possano garantire maggior sicurezza rispetto a un corpo di polizia locale distribuito in maniera razionale (interrompendo le aggressioni in corso facendo esplodere una granata? Inseguendo uno scippatore che deruba una vecchietta sul Naviglio con un anfibio?), ci chiediamo quanto ancora ci vorrà affinché i politicanti in assetto pre campagna elettorale imparino la lezione che mezzo mondo civile cerca ancora di dare all'Italia: la ricetta per la sicurezza è meno repressione e meno proibizioni, al fine di concentrare le già risicate risorse laddove ve ne sia davvero bisogno.
Se non fosse per la gravità della proposta avallata dal presidente della Regione Lombardia - troppe le sconfitte della democrazia nate proprio dal militarismo bieco e demagogico - la figura di un uomo finito - scaricato dalla "sua" CL e dal suo partito - che si aggrappa alla "questione sicurezza" come un De Corato qualsiasi pur di distogliere l'attenzione dalle sue vicende giudiziarie farebbe tenerezza. Esercito in città? No, solo armi di distrazione di massa.