Ci ricordiamo ancora con estremo orrore politico la scenetta da televendita, quando l'allora candidato premier, quasi a telecamere spente, nell'aprile del 2006, come novello teleimbonitore, gridò "...aboliremo l'ICI, avete sentito bene..." ahinoi, lo fece e governò il Paese.
L' eredità del governo Berlusconi, cioè la totale cecità nel non saper riconoscere la crisi (...i consumi non sono diminuiti, i ristoranti sono pieni... Cannes, G20, 2011), contrariamente alle cifre anticipate dal Corriere della Sera e contenute nel "Rapporto sul Lavoro" che sarà presentato martedì al Cnel (produttività -20% in dieci anni), ci fa pensare a una tremenda metafora.
I responsabili della diga del Vajont che "certo è venuta giù la montagna, ma la diga ha resistito", così Berlusconi che senz'altro ha eliminato una tassa, ma ha contribuito all'attuale crollo del sistema paese.
Vogliamo ricordare che, secondo i dati Istat nel biennio 2007-2009 sull'impatto della riforma dell'ICI sulla spesa locale, lo scherzetto propagandistico dell'abolizione di quella tassa, per la sola città di Milano, si è tradotto in un aumento della spesa del 2,67% pari a più di 31.300.000 € in soli due anni, che i milanesi avrebbero potuto investire in ben altro!
Gli italiani sanno che il lupo perde il pelo, ma non il vizio, ma ci domandiamo se Berlusconi sa che non viviamo più nel tempo degli imbonitori televisivi...