Dragaggi in porto, lunedì abitanti del centro in corteo: Stop alle esplosioni, vogliamo garanzie
Una grande manifestazione per i vicoli del centro storico fino a Palazzo San Giorgio, sede dell’autorità portuale di Genova, per protestare contro le esplosioni dovute ai dragaggi di calata Gadda. E’ questa la principale azione di protesta decisa questa sera nell’ambito di un’affollata assemblea di cittadini residenti nella città vecchia che si sono incontrati nel chiostro di Santa Maria di Castello, esasperati da quasi due mesi di botti e scossoni. L’appuntamento è per lunedì 10 settembre. Dopo il corteo i cittadini saranno ricevuti dal presidente dell’autorità portuale Luigi Merlo. “Chiediamo l’interruzione delle esplosioni – dice Otello Parodi, portavoce del comitato del Molo – perché vogliamo capire a quali danni stiamo andando incontro. Ci hanno detto che non c’è alcun rischio di danni strutturali, ma ci sono danni di soglia evidenti, soprattutto nel quartiere del Molo, dove l’80% delle case ha subito questo tipo di danno”. I cittadini non nascondono la preoccupazione: “Io abito in via del Molo 1 – dice un residente – e qualche giorno fa i tecnici della Cetena sono venuti a constare che alcune crepe presenti nel caseggiato si sono aperte di diversi millimetri. Ci hanno detto che non c’è pericolo di crolli, ma queste crepe probabilmente da qui a gennaio si allargheranno ulteriormente”. “Vogliamo che l’autorità portuale metta per iscritto che tutti i danni verranno risarciti” dice un altro abitante, mentre Francesco racconta: “Abito in piazza San Bernardo, in un palazzo storico del Quattrocento e sembra di ballare il tagadà. La nostra casa è stata appena ristrutturata e per il momento non vedo crepe, ma il disagio c’è e anche tanta preoccupazione”. Dall’autorità portuale – spiega Barbara, che abita in via delle Grazie – è arrivata una prima bozza di modello di rimborso per i cittadini, dove si parla di un monitoraggio preventivo e posteriore ai lavori. Evidentemente però il monitoraggio preventivo non è mai stato fatto perché nessuno è stato avvisato che sarebbero iniziati i lavori. Oltre alla garanzia del rimborso per i cittadini che hanno subito danni, i comitati che hanno indetto l’assemblea (Assest, Comitato spontaneo contro le esplosioni di San Bernardo, Molo, Mura delle Grazie, Vigna, Sarzano, Santa Croce, alla parrocchia san Torpete e ad Assoutenti) chiedono “che venga messo nero su bianco che il centro storico non corre alcun rischio di danno strutturale, perché le parole dette a voce, non sono per noi una garanzia sufficiente”.
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