Spending review, l’appello dei Radicali: “Monti, dimezza l’otto per mille!”

di Fabrizio Ferrante, da www.epressonline.net, 23-08-2012

Come il più tipico dei padri di famiglia di qualche tempo fa, il Presidente del Consiglio, Mario Monti, sta maneggiando con estrema perizia il bastone e la carota con gli italiani. Da una parte il rigore, imposto quasi esclusivamente alle fasce medie e basse della cittadinanza in fatto di reddito, dall’altra l’ottimismo sul futuro, sparso in questi giorni a piene mani anche dai ministri Elsa Fornero e Corrado Passera. I Radicali sottolineano, inascoltati, la necessità di un dimezzamento dell’otto per mille alla Chiesa Cattolica. Un passo in avanti, nel segno dell’equità fiscale e della laicità dello Stato.

Che il Governo Monti sia in piena sintonia con Clero e poteri consolidati – in piena sintonia con i precedenti esecutivi “partitocratici” – è intuibile dall’ennesima occasione persa per tassare i beni ecclesiastici non aventi scopo di culto alcuni mesi fa, o dalle recenti dichiarazioni del Presidente del Consiglio, secondo cui a settembre saranno regolarmente erogati i fondi alle scuole private. Ciò significa che gli istituti facenti capo a enti ecclesiastici, continueranno a godere di finanziamenti e contemporaneamente di esenzioni fiscali, con buona pace di una scuola pubblica per la quale “mancano” sempre i fondi. Alla luce di ciò, sarà senza dubbio bollata come “provocazione”, la proposta che da circa un mese campeggia sul sito di Radicali Italiani. Il movimento sottolinea infatti come lo Stato versi ogni anno nelle casse della Cei circa un miliardo di euro. Il movimento radicale è storicamente favorevole all’abolizione di tale meccanismo in seno all’Irpef, tuttavia la richiesta è quella di provvedere quanto meno a un dimezzamento. Tale atto comporterebbe un risparmio di 500 milioni all’anno, non una panacea per tutti i mali ma indubbiamente ossigeno prezioso per le asfittiche casse italiane.

In pochi sanno che la stessa legge istitutiva dell’otto per mille prevede la possibilità di una riduzione dell’importo versato annualmente, qualora la somma superi in modo spropositato le finalità reali di utilizzo. Se nel 1990 la Cei percepiva 200 milioni, quest’anno ha percepito oltre un miliardo di euro, di fatto quintuplicando la spesa per le casse dello Stato. A ciò si aggiunga che l’utilizzo dei fondi dell’otto per mille da parte della Chiesa è solo in parte – 33% – destinato a opere benefiche in giro per il mondo. La restante quota di due terzi è utilizzata per pagare i sacerdoti e le attività di culto e sotto accusa sono i fondi che finiscono ugualmente in Vaticano, provenendo da cittadini che non avevano espresso alcuna preferenza in sede di dichiarazione dei redditi. Mario Staderini (foto a destra) segretario di Radicali Italiani, ha scritto a Mario Monti una lettera aperta – e leggibile per intero sul sito del movimento – nella quale indica la via attraverso cui, in accordo con la Cei, anche questa voce di spesa vada inserita nel progetto complessivo di spending review.

Alcuni passaggi della lettera: “Come per i partiti, sono convinto che anche per le Chiese sia preferibile un sistema che anziché fondarsi sul finanziamento pubblico si basi sulle sottoscrizioni dirette dei fedeli senza oneri per lo Stato. Non mi rivolgo a Lei, però, perché cancelli il sistema dell’8 per mille o ne muti i meccanismi illiberali che costringono la maggioranza dei contribuenti che non esprime una scelta a finanziare comunque le confessioni religiose. Le chiedo semplicemente di far rispettare la legge vigente (la n. 222/85), il cui articolo 49 prevede la riduzione dell’aliquota qualora il gettito dell’8 per mille si modifichi nel tempo ed ecceda dalla soddisfazione delle finalità previste”. Ancora Staderini: “Secondo la legge vigente, dunque, l’aliquota deve essere ridotta. La procedura prevista affida la prima valutazione a una Commissione bilaterale istituita presso la Presidenza del Consiglio, le cui relazioni sono scandalosamente sottratte a qualsiasi forma di conoscenza. È di tutta evidenza, però, che la crescita dell’otto per mille sia incompatibile con l’attuale situazione economica del Paese, oltre che con le norme. Per questo motivo Le chiedo di avviare direttamente la procedura prevista dalla legge, formalizzando la richiesta alla CEI al fine di procedere di comune accordo a una immediata riduzione dell’aliquota, ad esempio passando dall’otto al quattro per mille. Si tratterebbe per lo Stato di un risparmio annuo di almeno 500 milioni di euro”.

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Fonte: http://www.perlagrandenapoli.org/?p=7983&utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=spending-review-lappello-dei-radicali-%25e2%2580%259cmonti-dimezza-l%25e2%2580%2599otto-per-mille%25e2%2580%259d

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