Quartiere a luci rosse, è scontro sull’idea del sindaco
di Adolfo Pappalardo, da www.ilmattino.it, 17-08-2012
NAPOLI – Non sarà un parco dell’amore, ha spiegato il sindaco de Magistris, quanto piuttosto s’ipotizza una «free» area dove regolare il mercato della prostituzione. Un’idea, per ora. Ma in autunno se ne inizierà a discutere.
Un progetto che non trova chiusure ma qualche freno sì. Sia nel mondo cattolico che in quello politico. «Apprezzabile», dice il primo mentre Pd e Pdl si pongono la domanda: «Ma non ci sono problemi più urgenti da affrontare in questa città?».
«Il fine di questo discorso è un buono e la proposta del sindaco può essere valutata perché la prostituzione è un fenomeno che andrebbe regolato», ragiona Raffaele Cananzi, esponente di spicco del movimento cattolico italiano, ex presidente dell’Azione Cattolica e poi sottosegretario nel II governo Amato.
«Specialmente nelle grandi città, questi fenomeni aumentano e non aiutano gli adolescenti. Ma bisognerebbe trovare la soluzione più umana possibile ed eticamente praticabile», continua Cananzi. Ma la difficoltà sta nel come applicare la proposta. «Una volta c’erano le case chiuse poi abrogate con la legge Merlin per tutelare le donne implicate in questo fenomeno. Non vorrei che ci fosse un passo indietro rispetto a quella legge e si rischi di abbassare il tono morale. Ma – conclude l’ex parlamentare – una soluzione occorre: magari iniziando ad educare le nuove generazioni visto che, con internet, entrano sempre più in contatto con questo mondo».Decisamente favorevole, invece, il capogruppo regionale pd Peppe Russo. «Ma ci sono anche problemi più urgenti da risolvere», avverte. «Io penso che si arrivato il momento di parlarne: è una scelta di civiltà in linea di come avviene negli altri paesi europei e sinora se non si è fatto nulla è solo – avverte Russo – per una malcelata ipocrisia di una certa parte della sinistra più incline al senso comune che al buon senso. Le cose invece su cui esprimo più di una preoccupazione riguardano le strategie di fondo». Ovvero? «Il riassetto urbanistico, lo stato generale della spesa pubblica con il quadro insostenibile, dal punto di vista finanziario, delle società miste, l’inefficienza e il costo eccessivo dei servizi pubblico-locali che inevitabilmente finiscono per pesare sulla fiscalità cittadina. A questo bisogna aggiungere come ancora oggi non abbiamo – continua Russo – un ciclo industriale certo e autosufficiente per la complessa dei rifiuti urbani. Tutte condizioni queste che finiscono per determinare una condizione di precarietà e dare spesso la stura a polemiche. Si ha la sensazione, se non si interviene, che si continui a galleggiare sui problemi della città senza mai dare un colpo decisivo alla loro risoluzione e tutto si rimanda alle richieste di interventi straordinari al governo Monti».
Più duro invece il capo dell’opposizione in consiglio comunale Gianni Lettieri. «Tra un tweet in cui il sindaco spiega che i migranti vengono a Napoli perché è più facile trovare lavoro e casa e altro, non mi meraviglia quindi quest’altra sparata del sindaco. Con il rischio che aumenterà il degrado in cui versa la città. Per risolvere il problema microcriminalità e prostituzione, occorre invece – esorta l’ex presidente degli industriali napoletani – portare sviluppo e posti di lavoro. E sino ad oggi i posti di lavoro si sono persi». Infine la stilettata: «Al sindaco dico: ci sono cose molto più importanti a cui pensare altro che parchi dell’amore».
Entuasiasti invece i verdi. «Uscendo fuori dalle note ipocrisie italiane – dichiarano il commissario regionale dei verdi Francesco Emilio Borrelli ed il capogruppo al comune di Napoli del Sole che Ride Carmine Attanasio assieme allo speaker radiofonico Gianni Simioli – sarebbe straordinario se Napoli fosse la prima città ad inquadrare le persone, uomini o donne, che svolgono questa attività controllarle e proteggerle dalla criminalità organizzata. Noi crediamo che Napoli possa essere la prima grande metropoli italiana a legalizzare e controllare direttamente la prostituzione: più saggio e utile per l’economia cittadina gestire la prostituzione direttamente anche per realizzare costanti e utili controlli sanitari. Ancora più importante sarebbe far pagare le tasse a queste persone in modo da far incassare al comune nuove entrate».
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