Riforma elettorale, Segneri al Pd: “Se ne può parlare?”
“I dirigenti locali del Partito Democratico, forse, a mio parere, potrebbero sostenere con un po’ più di forza e coraggio la loro proposta per una riforma elettorale in senso maggioritario e uninominale a doppio turno. Perché il Pd mi sembra alquanto silente su questo punto. Quella per la riforma della legge elettorale è, invece, una battaglia politica di libertà e di democrazia. Non stiamo parlando di tecnicismi, ma della base stessa della democrazia. A tal proposito, ho letto sulla stampa locale le dichiarazioni di Angelo Caringi contro il sistema politico dell’alternanza. Mi pare che Caringi faccia molta confusione mescolando, in maniera ideologica, le responsabilità di ieri, che provengono dagli anni 80, con un sistema uninominale e maggioritario che in Italia non abbiamo mai avuto. Mai. E siccome non sono d’accordo con l’analisi di Caringi, ritengo importante onorare quelle sue legittime posizioni con il dialogo e il contraddittorio. Vorrei che si aprisse un dibattito su questo punto e che il Pd, con i suoi esponenti, facesse sapere che la linea del partito è quella dettata dall’assemblea nazionale e, cioè, a favore del sistema uninominale e maggioritario a doppio turno, con i collegi. Se ne può parlare anche a Frosinone? Si può avere un contraddittorio su questo punto? I partiti politici sono strumenti fondanti e fondamentali della democrazia: lo scrivo da sempre, l’ho detto ogni volta che ho potuto e lo ribadisco oggi con la stessa forza di ieri. Perciò, è bene fare chiarezza: il cosiddetto “porcellum” è un sistema di voto proporzionale. Oggi, in Italia, anche per le elezioni politiche, abbiamo una legge elettorale di tipo proporzionale, cioè con il “porcellum” l’elettore può votare soltanto per i partiti e non vota per la persona o per il candidato. Sulla scheda si vota per il partito che, proporzionalmente rispetto ai voti ottenuti, elegge i parlamentari secondo un ordine previsto dalle liste bloccate. Al centro della scheda, insomma, ci sono i partiti. Questo sistema fu voluto nel 2005 dall’Udc di Pierferdinando Casini, sostenuto dalla Lega di Calderoli e generosamente concesso alla partitocrazia di destra e di sinistra da Silvio Berlusconi. Va ricordato, però, che nel 1993, i cittadini italiani, disgustati dai danni prodotti dal sistema partitocratico sorretto da una legge elettorale proporzionale con preferenze, votarono in massa per l’abrogazione del sistema proporzionale, delle cordate verticistiche, del becero voto clientelare, del voto di scambio e chiesero una riforma in senso uninominale e maggioritario della sistema elettorale. Purtroppo, però, fin da subito, la partitocrazia vanificò quel voto referendario approvando, in Parlamento, il “mattarellum”, cioè una legge elettorale che manteneva il 25% di quota proporzionale e salvava così il sistema partitocratico di centro, di destra e di sinistra. Insomma, la crisi economica e finanziaria che stiamo vivendo è la conseguenza di una più vasta crisi politica che colpisce la democrazia, lo “stato di diritto”, la libertà, i diritti umani e civili, il concetto stesso di legalità e quello di uguaglianza. Per uscirne, abbiamo una strada: riformare la politica. Ma non credo che potranno farlo coloro che ne sono la causa”

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