Silenzio e digiuno, la protesta a Poggioreale
La mobilitazione nonviolenta indetta dai Radicali e appoggiata anche dai reclusi partenopei. “Trasformare la crisi di Giustizia e carceri in una opportunità di cambiamento è un obbligo costituzionale”.
Di Umberto Ciarlo, da “Cronache di Napoli”, 19-07-2012
Digiuno e silenzio. Il cibo verrà rifiutato, non ci saranno battiture di sbarre, non si parlerà se non per gravissime emergenze. E’ una preghiera laica, la forma di protesta contro il profondo malessere in quelle tante comunità che si chiamano carceri, invocata da Marco Pannella ed i radicali tutti.
E non è una predica nel deserto. Il messaggio veicolato da radio carcere è entrato nelle celle,, e da li con carta e penna si è manifestata l’adesione alla iniziativa. Sono circa 12mila quelle certificate, ma è da presumere che solo una parte dei reclusi abbia preso carta e penna per aderire formalmente. A Napoli, nel carcere di Poggioreale, i detenuti del padiglione Avellino hanno comunicato la loro adesione al Satyagraha, la lotta nonviolenta di matrice ghandiana, ma è probabile un’adesione molto più vasta. A Napoli l’associazione radicale “Per la Grande Napoli” si è data molto da fare nell’attività di sensibilizzazione ai problemi del carcere che poi altro non è che impegno per la legalità. Quando questo giornale verrà sfogliato dai primi lettori gli attivisti dell’associazione radicale napoletana saranno già dinanzi al carcere più sovraffollato d’Europa per quella che chiamano una azione di dialogo con i familiari dei detenuti. Un numero solo: da maggio dell’anno scorso, quando a gran forza è stata chiesta l’amnistia da Marco Pannella, di sit-in come quello in programma per l’alba di stamattina già ne sono stati una trentina.
La protesta nonviolenta, iniziata ieri, proseguirà nelle carceri italiane per quattro giorni consecutivi. A Napoli, sempre nel carcere di Poggioreale, domani, venerdì 20 luglio, dirigenti dell’associazione accompagneranno una folta delegazione di parlamentari e consiglieri regionali del Pdl, guidata dal deputato Alfonso Papa, che i problemi del carcere conosce per esperienza diretta dacchè vi è stato egli stesso rinchiuso. Al termine quanto visto sarà reso noto in una conferenza stampa. Nel corso della visita ispettiva è in programma ancora un altro sit-in dinanzi alle mura circondariali. “I radicali chiedono con forza che venga approvato il disegno di legge del senatore Luigi Compagna sull’amnistia e che venga nal più presto messa nel calendario parlamentare la legge che la deputata radicale Rita Bernardini ha proposto in materia di droga e che prevede depenalizzazioni”, ricorda Rodolfo Viviani, referente dei radicali a Napoli e punto di riferimento per ogni “attività di dialogo”. I siti-in che gli attivisti radicali di Napoli hanno attuato e continueranno ad attuare sono anche finalizzati alla raccolta di firme per dare ancora più peso ed urgenza alle loro proposte in materia di giustizia.
Luigi Mazzotta, segretario dell’associazione radicale “Per la Grande Napoli”, in un comunicato stampa ha ricordato che “circa un anno fa il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano indicava la “prepotente urgenza” di migliorare la condizione carceraria. A quasi un anno di distanza, su iniziativa del Partito Radicale, il prof. Andrea Pugiotto e altri cento docenti universitari di diritto penale e costituzionale chiedono alla massima autorità dello Stato di inviare urgentemente un messaggio alle Camere, affinché si discuta un provvedimento di Amnistia. Trasformare la crisi della giustizia e delle carceri in una opportunità di cambiamento strutturale è, per il Parlamento, un vero e proprio obbligo costituzionale”.
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