Cannabis, il Veneto dice sì

di Alda Vanzan, da “Il Gazzettino”, 13-07-2012

Dopo la Toscana, che è stata la prima Regione italiana ad autorizzare l’uso della cannabis a scopo terapeutico, adesso tocca al Veneto. Ieri, praticamente all’unanimità, la quinta commissione consiliare presieduta da Leonardo Padrin (Pdl) ha approvato la proposta di legge di Pietrangelo Pettenò (Sinistra) che consente la distribuzione gratuita negli ospedali e nelle farmacie di farmaci e preparati galenici a base di cannabinoidi. La stessa pianta che viene utilizzata per produrre alcune droghe, la marijuana e l’hashish, ora potrà essere usata dai malati per alleviare i dolori. Va detto che Padrin ha dato una astensione “tecnica” al provvedimento per poter svolgere in aula il ruolo di relatore di minoranza, come prevede il nuovo statuto, e dunque poter presentare eventuali emendamenti migliorativi al testo. Uno di questi l’ha già presentato lo stesso Pettenò fissando un tetto finanziario per il 2012 di 100mila euro.

“Una delle obiezioni della giunta regionale – spiega Pettenò – riguardava l’applicazione e i costi della legge. Così abbiamo corretto il testo, aggiungendo un nuovo articolo in base al quale spetta alla giunta definire le procedure e i criteri”. Per quanto riguarda i costi, è stato ipotizzato che 100 malati di sclerosi multipla costerebbero alla Regione 500mila euro all’anno: di qui la previsione di spesa per gli ultimi mesi del 2012 di 100mila euro.
Dettagli che ai malati probabilmente interesseranno poco. Quel che conta è la sostanza: i farmaci derivati dalla cannabis adesso saranno gratuiti, li pagherà la Regione. Ovviamente il testo dovrà essere approvato dal consiglio regionale e poi dovrà passare il vaglio dell’esame governativo. Ma sia nell’uno che nell’altro caso le prospettive sono positive: in commissione consiliare, ieri riunita a Palazzo Ferro Fini, tutte le forze politiche si sono dette d’accordo. Uno dei più convinti è stato tra l’altro il vicepresidente del consiglio regionale Matteo Toscani (Lega) che ha condiviso in toto ispirazione e obiettivi del provvedimento. Quanto al rischio dell’impugnazione, per la Toscana – che ha approvato un’analoga legge, la prima in assoluto a livello nazionale, il 2 maggio scorso – il Governo non ha trovato nulla da eccepire.
“L’uso della cannabis a scopo terapeutico in Italia è già possibile dal 2007 – ha detto in commissione il consigliere Pettenò – ma non esistono farmaci di produzione nazionale, bisogna importarli e i pazienti se li devono pagare. In attesa che lo Stato decida in quale fascia inserire questi farmaci, la proposta è che sia la Regione Veneto a disciplinarne l’uso. E spetterà alla giunta stabilire i criteri e le procedure. Dotare il Veneto di una legge applicativa in tale senso rappresenta una scelta di civiltà che consentirà ai malati e al servizio pubblico della nostra regione di non dipendere esclusivamente dalle importazioni dall’estero per l’approvvigionamento della cannabis medicinale, con grandi risparmi di tempo e di costi e riduzione degli enormi disagi ai quali sono sottoposti i malati che necessitano di tale tipo di farmaci”.
Il progetto di legge prevede la stipula di una convenzione con il Centro di ricerca per le colture industriali di Rovigo e lo Stabilimento chimico farmaceutico militare di Firenze, per la produzione e l’acquisizione diretta dei cannabinoidi ad uso terapeutico, utilizzati in particolare nella terapia del dolore e nelle cure palliative, ma anche dai malati di Sla e di distrofia muscolare.

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Fonte: http://www.perlagrandenapoli.org/?p=7572&utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=cannabis-il-veneto-dice-si

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