PROCESSO TAMOIL: CONSIGLIO COMUNALE APERTO AI CITTADINI
segretario dell'associazione radicale Piero Welby
Sig. sindaco, Lei sa che come radicali, supportati dall'iniziativa istituzionale costante del deputato Maurizio Turco, abbiamo fatto veramente di tutto per convincerla a tutelare concretamente gli interessi della comunit cremonese e del suo territorio. Col precipitare degli eventi (la chiusura della raffineria prima, la guerra in Libia e la caduta del rais poi) abbiamo cercato in tutti i modi di convincerla ad agire in tempo utile perch Cremona rialzasse finalmente la testa nei confronti della multinazionale libica, perch Cremona non fosse ancora una volta soggetta a ricatti. Le abbiamo ripetutamente chiesto di cautelarsi e di tutelare gli interessi della citt, anche attraverso un'azione conservativa nei confronti dei beni Tamoil. A pochi giorni dalla firma dell'accordo del 1 aprile 2011, vi abbiamo messo in guardia dalla sottoscrizione di accordi-capestro sprovvisti di qualsivoglia garanzia reale. Mi consenta una battuta, sig. sindaco: ma chi gliela fatto fare di accettare l'inserimento nell'accordo della clausola che assolve preventivamente la Tamoil da ogni responsabilit nell'inquinamento ambientale?
Qualche mese fa, centinaia di cittadini cremonesi Le hanno chiesto di esercitare, come concreta forma di tutela, la costituzione di parte civile nel processo a carico dei dirigenti Tamoil. Ma ancora una volta ci avete risposto NO, con motivazioni risibili e inconsistenti, come dimostra la puntuale ordinanza del giudice Guido Salvini. Vi ritenete soddisfatti di un 'piatto di lenticchie', di una parziale bonifica, anzi diciamo meglio, di un ripristino ambientale di sole alcune delle aree esterne alla raffineria per un costo approssimativo di pochi milioni di euro, quando i pi seri studi del settore indicano in 80/100 milioni di euro i costi per la bonifica integrale di aree omogenee a quelle di Cremona. Una cifra enorme, certo. Ma assolutamente alla portata della capofila della Tamoil, la Oilinvest, una holding (ovviamente con sede in un paradiso fiscale) di propriet del governo libico, la cui liquidit finanziaria in Europa - e quindi a disposizione anche della holding petrolifera - era valutata fino a pochi mesi fa a circa 150 miliardi di dollari. Ripeto, 150 miliardi di dollari.
Sig. sindaco, temo che oramai la frittata sia fatta e che purtroppo sia troppo tardi per porvi rimedio. Una delle pi belle aree verdi della citt rester in gran parte contaminata e sotto la spada di Damocle di un deposito che quello di sempre, con la stessa vetusta rete sotterranea e con gli stessi serbatoi in larga parte gravemente ammalorati. A noi cittadini non resta quindi che agire in giudizio, attraverso la costituzione di parte civile di Gino Ruggeri, che noi tutti dobbiamo ringraziare e che sostituir in quella sede il Comune di Cremona, soggetto danneggiato. Se fossi nei suoi panni, sig. sindaco, mi sentirei parecchio a disagio. Ma tant'.
Non ci facciamo illusioni. Conosciamo molto bene lo stato della Giustizia nel nostro paese, i suoi tempi biblici e i suoi riti spesso incomprensibili. Ma il nostro senso civico e il nostro attaccamento a questa citt ci spingono, ancora una volta, a 'non mollare'.
Fonte: http://www.radicalicremona.it/modules.php?name=News&file=article&sid=1853
- Login to post comments