Cie: lOnu tira le orecchie allItalia
Di nuovo i Cie al centro delle polemiche. I Centri di identificazione ed espulsione italiani sono, infatti, oggetto del rapporto elaborato dal Comitato per la protezione dei diritti umani in cui risultano “inadatti a garantire una permanenza dignitosa agli immigrati”, e “palesemente inadeguati a tutelare la dignità e i diritti fondamentali dei migranti trattenuti”. Le condizioni igieniche in cui versano i trattenuti - tra i quali sono stati individuati anche dei minori stando alle denuncie di Save the Children – sono aberranti, i locali e le strutture insufficienti a garantire standard minimi di sopravvivenza. Il prolungamento dei tempi massimi di trattenimento a 18 mesi, contribuisce poi a esasperare un quadro di per sé affatto roseo; senza contare le difficoltà e gli ostacoli che impediscono un’adeguata attività di controllo. Secondo le indagini condotte dalla giornalista Raffaella Cosentino che ha visitato i Cei di Roma, Lamezia Terme e Trapani, è possibile rimanere prigionieri della struttura anche fino a un anno e mezzo quando invece “dovrebbe essere solo una detenzione amministrativa per chi non ha il permesso di soggiorno”. Le suddette affermazioni collimano con quelle contenute nel rapporto della commissione Diritti Umani del Senato, dove si legge che “le condizioni nelle quali sono detenuti molti migranti irregolari nei Cie sono molto spesso peggiori di quelle delle carceri”. Il Cie di Milano a tal proposito è stato considerato dagli avvocatu Luigi Paccione e Alessio Carlucci “un carcere extra ordinem”, accumunato in tutto e per tutto a un luogo di detenzione. Inoltre sarebbero state rilevate alcune circostanze che alimentano dubbi sulle condizioni di vita all’interno dei centri in esame: oltre ai casi di suicidio, alcuni reclusi del Cie di Santa Maria Capua Vetere avrebbero, infatti, riportato fratture agli arti, eventualità queste riconducibili sia ai tentativi di fuga che a possibili interventi repressivi delle forze armate. Per questo l’Onu sottolinea la necessità di “sottrarre i Cie alla condizione di extraterritorialità sanitaria e di ricondurre la titolarità e l’organizzazione dell’assistenza sanitaria nei centri al Servizio sanitario nazionale attraverso le Asl di riferimento in modo da tutelare adeguatamente il diritto alla salute dei trattenuti”. Da agenziaradicale.com
Fonte: http://radicaligenova.iobloggo.com/698/-cie-lonu-tira-le-orecchie-allitalia
- Login to post comments













