Scatta l’operazione Napoli Est più case nelle ex aree industriali

Di Tiziana Cozzi, da http://napoli.repubblica.it, 30-06-2012

Più case nella zona orientale di Napoli, Bagnoli e in tutte le aree industriali in dismissione o in via di riqualificazione. La giunta comunale approva la delibera per il piano casa. Passa la proposta dell’assessore all’Urbanistica Luigi De Falco che prevede una variante normativa al Piano regolatore. E intanto parte la manifestazione di interesse per il nuovo stadio e il San Paolo.  Entro 90 giorni dalla data di pubblicazione dell’avviso sull’albo pretorio on line del Comune, dovranno pervenire le proposte di project financing. La nuova struttura si dovrà realizzare su aree pubbliche e private, valorizzare e recuperare il vecchio stadio San Paolo, con la rifunzionalizzazione degli spazi liberi circostanti, il miglioramento dell’accessibilità dell’area, la riorganizzazione delle aree di sosta. L’unica idea progettuale finora pervenuta è quella della società Idis, cordata di imprenditori capeggiata da Marilù Faraone Mennella. 

La delibera sul piano casa prevede 20 mila vani in più, che vanno ad aggiungersi ai 50 mila già previsti dal piano regolatore. In totale 9 milioni di metri quadrati, oggi occupati da siti industriali in dismissione. Si incrementa così l’offerta di alloggi in tutte le aree produttive della città. “Consentiremo ai privati un incremento delle volumetrie a volume zero  spiega De Falco  individuando aree dismesse da riconvertire. Aumentiamo così la quantità di residenze negli ambiti della zona orientale e in genere tutte le zone produttive della città“.

Gli interventi del piano casa sono rivolti a iniziative private e pubbliche. Nel primo caso, l’imprenditore interessato all’aumento di ambiti privati, deve pagare una “moneta urbanistica” al Comune, cioè una quota parte dei vani da realizzare che concederà all’amministrazione. Il consiglio comunale deciderà a chi assegnare questi appartamenti: giovani coppie, cittadini disagiati, nuclei familiari monocomponenti, studenti.

Anche per gli edifici comunali e di proprietà Iacp, le volumetrie crescono fino al 50 per cento. Cambia anche la tipologia delle aree: aumentano, oltre alle residenze, anche asili nido, palestre, campi giochi nella quota procapite per abitante. Gli interventi escludono il centro storico, le zone già saturate dall’edificazione postbellica, le aree agricole e quelle a parco territoriale.

La manovra sarà sottoposta al consiglio comunale e prima ancora verrà analizzata e discussa dalle associazioni di ambientalisti. Martedì è previsto il primo incontro in Commissione ambiente con Carlo Iannello. “Potevamo decidere in giunta, come ci avrebbe consentito la legge regionale  sottolinea De Falco  invece abbiamo scelto il percorso più difficile ma quello più democratico”. L’intenzione è quella di rimarcare la differenza con la Regione: anche se le leggi regionali consentono di evitare il passaggio in consiglio comunale, il Comune passa in aula lo stesso.

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Fonte: http://www.perlagrandenapoli.org/?p=7487&utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=scatta-loperazione-napoli-est-piu-case-nelle-ex-aree-industriali

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