Gent.ssimo Sindaco Pisapia,
apprendo con tristezza la decisione presa ieri dal Consiglio comunale di sospendere il conferimento della cittadinanza onoraria al Dalai Lama. Decisione che è stata motivata dalle pressioni esercitate nei giorni scorsi dal Governo cinese, che avrebbe minacciato di rinunciare alla partecipazione a Expo 2015.
La soluzione adottata dal Comune più che essere, come affermato, convincente è di piccola convenienza nel breve termine, oltre che rappresentare una grave perdita, in termini di diritti, per tutti noi cittadini. Una città che si definisca davvero libera non può e non deve mai barattare i principi cardine della convivenza civile con la convenienza spicciola. Quale credibilità offriamo se appaltiamo le nostre decisioni a chi detiene il potere economico e di ricatto maggiore? Qui si sta barattando un padiglione Expo con i principi ai quali tutti, formalmente, dichiariamo di ispirarci.
Che insegnamenti dà Milano ai suoi abitanti? Che chi è dalla parte del torto, ma ha forza economica, in ogni caso ha ragione? La stessa Giunta che, giustamente, nelle settimane scorse ha omaggiato e accolto e a onorare ai massimi livelli l'arrivo del Papa a Milano, non ha oggi il coraggio di affermare quei valori proclamati davanti al Pontefice nel caso della massima autorità di un'altra religione, riconosciuta e diffusa in tutto il mondo.
Dove sta allora la coerenza? In gioco non c'è solo la libertà di un popolo e di chi per quel popolo si è battuto, ma anche il valore della laicità e della libertà religiosa. Si è scelto di agire mossi da quella stessa convenienza che ha portato in questi anni i governi e i partiti a fare accordi con i peggiori dittatori. Abbiamo tutti ben presente il costo conseguente a simili scelte, perché quando la convenienza affonda le radici nel sangue della gente non può che chiamarsi complicità.
Se il Consiglio e la Giunta manterranno questa decisione, ai cittadini non rimane quindi che percorrere ogni possibile via di protesta civile per distinguersi da questa posizione. Fino a quando non verrà riconosciuta una vera ospitalità a chi con la propria vita incarna i principi che stanno alla base di una società di Diritto, anche la mia cittadinanza non può che considerarsi sospesa.
Giulia Crivellini