Alghero: arrivano 25 detenuti… sono gli “sfollati” dalle carceri dell’Emilia per il terremoto
La Nuova Sardegna, 15 giugno 2012
Quando la terra trema, anche la situazione nelle carceri diventa problematica. E occorre muoversi in anticipo per prevenire rischi e pericoli. Così nei giorni scorsi - a seguito del terremoto - è stato disposto un alleggerimento delle presenze negli istituti penitenziari dell’Emilia e il trasferimento in diverse strutture sparse per l’Italia. Ovviamente la Sardegna non resta fuori dal sistema della solidarietà, e già domani arriveranno i primi 25 detenuti nel carcere di Alghero.
Per ora non si parla di San Sebastiano dove la situazione è particolarmente complicata e dove l’inserimento di nuovi ospiti determinerebbe un aggravamento delle condizione di sovraffollamento che - nei giorni scorsi - è stata nuovamente denunciata anche dalle organizzazioni sindacali.
Il trasferimento dei detenuti dalle carceri delle zone terremotate, però, offre l’occasione per richiamare l’attenzione sulla struttura carceraria di Bancali, per la quale anche il ministro Paola Severino, in occasione della sua recente visita si è impegnata per accelerare i tempi di apertura. In attesa di certezze, non è escluso che altri detenuti possano essere destinati anche alle altre case circondariali dell’Isola.
Il sistema delle carceri sarde, intanto, ha deciso di dare un proprio contributo di solidarietà alle popolazioni in difficoltà a causa del terremoto. E, in particolare, i detenuti di tre istituti penitenziari a vocazione agricola, che partecipano al “Progetto colonia”, hanno deciso di rivolgere un pensiero ai bambini delle zone colpite dal sisma e regalare loro un sorriso. Ai bambini del piccolo paese di San Possidonio, nel modenese, saranno donati 300 barattoli di miele e mezzo quintale di formaggio con il marchio “Galeghiotto”, tutti prodotti delle colonie agricole di Is Arenas, Isili e Mamone.
D’intesa con il Provveditorato regionale della Sardegna - e in sintonia con la richiesta di solidarietà avanzata dal ministro Paola Severino, che aveva offerto la disponibilità dei detenuti a basso indice di pericolosità per partecipare alla fase della ricostruzione, è stato contattato il vice sindaco del borgo di 3700 abitanti, Eleonora Zucchi, che è rimasta favorevolmente colpita dal gesto di solidarietà. Una testimonianza concreta che arriva direttamente dai detenuti che hanno dato corso alla proposto attraverso gli educatori.
“Dietro questo gesto - ha affermato il provveditore regionale delle carceri della Sardegna, Gianfranco De Gesu orgoglioso del progetto - apparentemente semplice, è celato il risultato di una scommessa difficile da vincere, per alcuni addirittura quasi impossibile: riuscire a creare un prodotto di eccellenza, buono, pulito, etico. Un prodotto che viene lavorato con mani che hanno sicuramente sbagliato, che si sono sporcate, con uomini che hanno molte curve nelle loro strade, che sono caduti mille volte. Ma che hanno avuto la forza di rinascere, la stessa forza che ha dimostrato il popolo emiliano in questi giorni”.
Per ora non si parla di San Sebastiano dove la situazione è particolarmente complicata e dove l’inserimento di nuovi ospiti determinerebbe un aggravamento delle condizione di sovraffollamento che - nei giorni scorsi - è stata nuovamente denunciata anche dalle organizzazioni sindacali.
Il trasferimento dei detenuti dalle carceri delle zone terremotate, però, offre l’occasione per richiamare l’attenzione sulla struttura carceraria di Bancali, per la quale anche il ministro Paola Severino, in occasione della sua recente visita si è impegnata per accelerare i tempi di apertura. In attesa di certezze, non è escluso che altri detenuti possano essere destinati anche alle altre case circondariali dell’Isola.
Il sistema delle carceri sarde, intanto, ha deciso di dare un proprio contributo di solidarietà alle popolazioni in difficoltà a causa del terremoto. E, in particolare, i detenuti di tre istituti penitenziari a vocazione agricola, che partecipano al “Progetto colonia”, hanno deciso di rivolgere un pensiero ai bambini delle zone colpite dal sisma e regalare loro un sorriso. Ai bambini del piccolo paese di San Possidonio, nel modenese, saranno donati 300 barattoli di miele e mezzo quintale di formaggio con il marchio “Galeghiotto”, tutti prodotti delle colonie agricole di Is Arenas, Isili e Mamone.
D’intesa con il Provveditorato regionale della Sardegna - e in sintonia con la richiesta di solidarietà avanzata dal ministro Paola Severino, che aveva offerto la disponibilità dei detenuti a basso indice di pericolosità per partecipare alla fase della ricostruzione, è stato contattato il vice sindaco del borgo di 3700 abitanti, Eleonora Zucchi, che è rimasta favorevolmente colpita dal gesto di solidarietà. Una testimonianza concreta che arriva direttamente dai detenuti che hanno dato corso alla proposto attraverso gli educatori.
“Dietro questo gesto - ha affermato il provveditore regionale delle carceri della Sardegna, Gianfranco De Gesu orgoglioso del progetto - apparentemente semplice, è celato il risultato di una scommessa difficile da vincere, per alcuni addirittura quasi impossibile: riuscire a creare un prodotto di eccellenza, buono, pulito, etico. Un prodotto che viene lavorato con mani che hanno sicuramente sbagliato, che si sono sporcate, con uomini che hanno molte curve nelle loro strade, che sono caduti mille volte. Ma che hanno avuto la forza di rinascere, la stessa forza che ha dimostrato il popolo emiliano in questi giorni”.
Fonte: http://www.detenutoignoto.com/2012/06/alghero-arrivano-25-detenuti-sono-gli.html
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