Lettere: Antigone Campania e la vicenda di Ezio Rossi… internato nell’Opg

Riceviamo da Mario Barone, presidente di Antigone-Campania, questa lettera che volentieri pubblichiamo.

Era il 2009 quando si rivolse ad Antigone Ezio Rossi, all’epoca internato nell’Opg di Aversa: un internato sui generis, dotato di una coscienza politica formatasi negli anni 70, quando il confine tra voglia di giustizia sociale e violenza era troppo labile. Proprio la sua consapevolezza lo portava ogni giorno ad interloquire criticamente con l’apparato penitenziario. Il successivo trasferimento a Barcellona Pozzo di Gotto (Me) non ha piegato, ma ha rafforzato, la sua voglia di combattere dall’interno quell’istituzione totale che va sotto il nome di “ospedale psichiatrico giudiziario”.

La voglia di libertà – dopo circa trent’anni carcere e quattro nel circuito degli Opg – era rivendicata da Ezio anche nei momenti più difficili, allorché transitava in quel luogo asettico e alieno che è l’Opg di Castiglione dello Stiviere, in provincia di Mantova: se proprio doveva rimanere in un “manicomio criminale”, Ezio voleva tornare in Sicilia, dove il dott. Gaspare Motta, il dott. Giancarlo Cavallaro e Padre Pippo lo stavano aspettando.

La libertà è arrivata poi pian piano, prima in una sezione distaccata dell’Opg di Barcellona poi in un appartamento tutto suo e con un lavoro, ma ancora in libertà vigilata. Dalla scorsa settimana, Ezio è completamente libero; la misura di sicurezza è stata revocata: lo deve a sé stesso, alla sua capacità di stabilire relazioni con un foglio e una penna e alla capacità di farsi volere un gran bene. La vita è finalmente tutta tua, Ezio.

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Fonte: http://www.perlagrandenapoli.org/?p=7262&utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=lettere-antigone-campania-e-la-vicenda-di-ezio-rossi-internato-nell%25e2%2580%2599opg

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