Lettera aperta dei Radicali di Liberaperta Arezzo ai Radicali Italiani
Il fatto che in un periodo forte delegittimazione della politica italiana come questo, di vera e propria “resa dei conti” che dimostra la validità dei nostri argomenti, i Radicali vengano pressoché ignorati nei consensi crediamo si possa spiegare con una diffusa impressione che alla giustezza e alla lungimiranza dei temi da essi fatti oggetto di lotta politica non è corrisposto uno strumento partito minimamente efficace a realizzarli.
Dopo l’appassionante e complessivamente coinvolgente lunga fase referendaria, la cui efficacia è stata progressivamente disinnescata dal regime partitocratico, il movimento si è pressoché ripiegato sulle iniziative e singole scelte tematiche del suo leader storico ed è rappresentato ormai da anni dalla lista Bonino-Pannella nei turni elettorali.
Tutto ciò offre un'impressione di staticità, impressione non lontana dal vero: la militanza è ormai numericamente modesta e le associazioni, non particolarmente diffuse sul territorio, si segnalano solo sporadicamente per iniziative politiche (locali e non).
E’ nostra opinione che occorra ripartire dalle associazioni ed incentivare, mediante una costante attenzione da parte della dirigenza, attraverso anche trasmissioni ad hoc di Radio Radicale, il rafforzamento di realtà locali già esistenti e la costituzione di nuove, che operino efficacemente sia nell’ambito territoriale locale, sia in quello delle iniziative promosse dal Partito.
La dirigenza e Radio Radicale dovrebbero pubblicizzare e stimolare iniziative da parte delle associazioni sul territorio in maniera non episodica, ma con regolare frequenza.
A questo proposito sarebbe auspicabile che da parte delle associazioni stesse, vengano promosse periodiche assemblee degli iscritti in ambito regionale.
Questo per favorire uno scambio di idee su strumenti e iniziative di lotta, oltre che a rendere più fluido un partito ormai “arroccato” intorno al suo capo carismatico.
I Consigli generali, e tantomeno i congressi, si sono rivelati poco produttivi per la crescita del movimento radicale e anche in questo ambito occorrerebbe rivedere qualcosa nei regolamenti
I radicali di Liberaperta propongono quanto segue:
1) Impegno da parte della dirigenza atto a consolidare i movimenti territoriali già esistenti e a stimolare la nascita di nuovi. A questo scopo si chiede di realizzare, con una regolare e apprezzabile frequenza, un rapporto con le associazioni utilizzando tutti i mezzi di comunicazione a disposizione, Radio Radicale e collegamenti on line in particolare.
2) Che ci sia uno sforzo da parte dei vertici del partito per stimolare l'istituzione dei congressi o di assemblee regionali in grado di raccordare le iniziative nelle varie realtà locali, ma utili anche ad elaborare mozioni di indirizzo non vincolanti per il movimento nazionale da discutere nel congresso del partito.
3) Possibilità, da parte delle associazioni, di designare ciascuna un loro delegato che abbia la facoltà d'intervento in sede congressuale con disponibilità di tempo maggiore rispetto a quella assegnata ad un semplice inscritto.
4) Rivedere il regolamento congressuale in particolare riguardo alla facoltà, da parte di dirigenti del partito e dei parlamentari, di intervenire in qualsiasi momento e senza limiti di tempo.
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