Giorgio Napolitano rischia di napoletanizzare l’Italia
di Marco Pannella pubblicato su Italia Oggi, il 22/05/12
È vero, il presidente della repubblica ha parlato di nuovo del tema delle carceri, ma è pure vero che ha parlato anche, ad agosto, a Nisida dicendo che «non c’erano le condizioni politiche» per l’amnistia! Chissene fotte! Il presidente, anche a Bologna, in una riunione recente, ha ripetuto che «non ci sono le condizioni politiche per l’amnistia». Avrei voglia quasi di rispondergli affettuosamente: come si dice a Roma, «fatti i cavoli tuoi». Quello che è maturo politicamente o no, non sono cavoli tuoi, c’è piuttosto l’obbligo a cui ti richiamano le istituzioni europee che parlano di «obbligo» di interrompere la flagranza delle violazioni italiane sulla giustizia, e non di «dovere» o di «saggezza» del buon padre di famiglia. Qualche volta il motto dura lex sed lex, se si è all’apice dello Stato, occorre tenerlo presente. Quello delle «condizioni politiche», presidente, non è problema tuo, altrimenti stai napoletanizzando (ovvero facendo quelle cose atroci che sono state fatte al popolo napoletano) tutto il popolo italiano!
Già in passato ho detto: auspico che non accada con il Presidente Napolitano quello che è accaduto (visto che lui è stato autorevolissima personalità napoletana) al popolo napoletano. Lo dico abruzzese-napoletano che è stato anche Consigliere comunale di Napoli, a quello che si preoccupa ancora – un po’ troppo, pare – del Vesuvio.
*dalla conversazione settimanale con Massimo Bordin a Radio Radicale
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