Genova, 17 maggio 2012 Conferenza stampa dell'Associazione Radicali Genova
Genova, 17 maggio 2012 Conferenza stampa dell'Associazione Radicali Genova per presentare alcune proposte ai candidati sindaco Enrico Musso e Mario Doria in attesa del ballottaggio di domenica e lunedì. Intervengono: Marta Palazzi (segretaria Radicali Genova) e Valerio Federico (membro della Direzione di Radicali Italiani) e il candidato Sindaco Enrico Musso.
Conferenza stampa dell’associazione “Radicali Genova”. Giovedì 17 maggio 2012, ore 11.45 presso lo spazio esterno del Mentelocale Cafè, via Garibaldi 12. In vista del ballottaggio di domenica e lunedì prossimi, l’associazione Radicali Genova chiede ai due candidati a sindaco, Marco Doria ed Enrico Musso, quale posizione prenderanno, se eletti, su alcune questioni fondamentali per la vita della città, ma fino ad ora non approfondite dalla stampa.
In occasione del primo turno per il rinnovo del Consiglio comunale di Genova, soltanto il 55,5% degli elettori è andato a votare: si tratta di una delle affluenze più basse registrate nel Paese, oltre 6 punti percentuali in meno rispetto al 2007. Questo dato, assieme al risultato raggiunto dalla lista di Grillo, dimostra come i cittadini abbiano sempre meno fiducia nei partiti della partitocrazia, siano essi di destra, di centro o di sinistra.
L’associazione “Radicali Genova” auspica che i due candidati ammessi al ballottaggio, Marco Doria ed Enrico Musso, vogliano dire con chiarezza quale posizione prenderanno, se eletti, su alcune questioni ritenute da noi Radicali fondamentali per la vita della città, ed al centro della nostra iniziativa politica, ma fino ad ora poco o per nulla approfondite nel dibattito elettorale. In caso contrario, il rischio è che il neo-sindaco riceva ancora una volta una delega in bianco da cittadini per nulla “sovrani” (art. 1 Cost.) e sempre meno liberi.
Rivolgiamo dunque un appello ai candidati Marco Doria ed Enrico Musso, affinché prendano impegni precisi sui punti indicati di seguito, in modo da restituire ai cittadini il potere di concorrere alle decisioni e di controllare l’attività svolta dagli amministratori:
1) come primo atto della nuova amministrazione, emanazione dei regolamenti attuativi relativi agli strumenti di democrazia diretta - istanze, petizioni, proposte di deliberazione e interrogazioni popolari - previsti dal comma 9 dell’art. 21 dello statuto del Comune di Genova. Oggi tali strumenti non sono di fatto accessibili da parte dei cittadini;
2) modificare in senso non restrittivo l’attuale regolamento relativo ai referendum consultivi comunali;
3) attivazione di misure di trasparenza volte e atte a responsabilizzare l’amministratore locale nei confronti dei cittadini, a partire dal rendere disponibile, anche on-line, il bilancio consolidato del Comune di Genova;
4) nomina ad Assessore di persone non presenti in Consigli di Amministrazione, Consigli d’indirizzo o ruoli dirigenziali di Banche, Fondazioni bancarie e imprese partecipate da Comuni, Province, Regioni e Ministeri (se presenti, le dimissioni siano condizione per la nomina). Per i Consiglieri, esclusione della possibilità di essere nominati nel CdA o in ruoli dirigenziali di qualunque impresa partecipata (da Comuni, Provincie, Regioni o Ministeri) e Fondazione bancaria;
5) per le nomine spettanti al Comune di Genova, non vengano indicate persone presenti nei CdA o in ruoli dirigenziali di Banche, Fondazioni bancarie e di imprese partecipate da soggetti pubblici (se presenti, le dimissioni siano condizione della nomina).
Le domande indicate e le loro implicazioni, fondamentali per il presente e per il futuro della città di Genova, verranno illustrate nel corso della conferenza stampa, alla quale sono stati invitati a partecipare entrambi i candidati.
Valerio Federico, membro di direzione di Radicali Italiani
Marta Palazzi, segretaria dell’Associazione “Radicali Genova”
e-mail: martapalazzi@gmail.com
mobile: 3477608578
15 maggio 2012
RISPOSTE di MARCO DORIA
Non posso essere presente all’incontro avendone avuto notizia solo oggi, mercoledì 16 maggio, quando da giorni era in programma un itinerario di incontri in Val Bisagno coinvolgente molte persone cui, per ragioni di educazione, non potevo rinunciare. Desidero in ogni caso in forma scritta intervenire in merito alle questioni da voi sollevate.
Debbo anzitutto premettere che il tema di una reale democrazia e di una larga partecipazione dei cittadini alla vita delle istituzioni è centrale nella mia visione della società e anche nel programma che ho sottoposto all’attenzione degli elettori.
Sul punto 1: l’emanazione di regolamenti attuativi dell’articolo 21 dello statuto del comune di Genova sarà immediatamente considerata.
Sul punto 2: mi impegno a prendere in esame il regolamento per valutarne l’adeguatezza e procedere, ne caso, alle necessarie modifiche.
Sul punto 3: pieno accordo.
Sul punto 4: per la nomina ad Assessore mi pare sia meglio precisare i criteri di esclusione. Così come formulata la proposta sembrerebbe escludere dalla possibilità di nomina un dirigente di banca e non invece un avvocato, e questo in sé non mi pare motivato. Assolutamente d’accordo invece sul non nominare in Giunta persone che ricoprono ruoli che potrebbero proporre situazioni di conflitto di interessi. Ritengo che i consiglieri comunali debbano svolgere il loro compito di consiglieri comunali. Non riterrei però di escludere a priori che consiglieri comunali (di maggioranza e di opposizione) possano essere presenti nel cda di una società partecipata dal comune al fine di garantire un eventuale controllo democratico lasciando a dirigenti della società i compiti più strettamente manageriali. Sento anche infatti la necessità di disporre di strumenti di effettivo controllo società pubbliche e sulle loro politiche (ad esempio per la gestione di risorse finanziarie vorrei si evitassero investimenti in derivati o un management assolutamente indipendente puntasse su una politica di alte retribuzioni del management stesso come spesso è avvenuto). In questo senso una riflessione su un cda capace di controllare e di riportare tutte le informazioni all’assemblea elettiva mi pare doverosa.
Sul punto 5: anche in questo caso mi pare sia da meglio precisare la proposta. Evitare conflitti di interesse è fondamentale. Non vedo però perché un amministratore o dirigente di banca, se preparato, competente e onesto, non debba essere indicato dal comune nel cda di una fondazione che si occupa ad esempio di sostegno a minori in difficoltà mentre non si escluderebbe la nomina di un libero professionista o di un amministratore dirigente di impresa industriale o marittima industriale. In conclusione mi sembra di capire lo spirito dell’indicazione ma mi lascia dubbioso questa specificazione delle incompatibilità.
Cordiali saluti
Marco Doria
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