Intervista a Emma Bonino: Bonino consiglia «La peste»

di Stefano Brusadelli pubblicato su Domenica (Il Sole 24 Ore), il 13/05/12

Emma Bonino, leader storica del Partito radicale, vicepresidente del Senato e riserva femminile della Repubblica (sempre in prima fila per un auspicabile Quirinale rosa), porta sempre con sè un libro nella borsa. Spiega che un libro, come con un telefono cellulare non si corre mai il rischio della solitudine. A casa sua i volumi sono ovunque, ma in un terribile disordine che spinge soprattutto a una una lettura «random», non per questo meno intrigante.

Qual è il libro della sua vita?

La Peste di Alben Camus. Come tutti capolavori, ogni volta che miè capitato di rileggerlo mi ha trasmesso significati diversi. La prima volta lo lessi alle scuole medie, e lo trovai un romanzo appassionante, forte, con un`immagine, quella del topo che viene a morire «con un piccolo grido» ai piedi del dottor Bernard Rieux, che mi sarebbe poi rimasta sempre impressa nella mente. Lo rilessi negli anni dell`università, preparando l`esame di lingua e letteratura francese, e ne ammirai lo splendido francese. Pulito, energico, elegante. Più, tardi, facendo politica, ho visto in quelle pagine anche la metafora della peste che affligge il nostro Paese. Poi, certo, pesano anche l’amore per il Camus avversario delle ideologie – insieme antifascista e anticomunista – e nemico della pena di morte. Il bacillo «che non muore nè scompare mai», scrive Camus.

Per lui la peste era la dittatura, e per lei?

È la morte dello Stato di diritto. Nessuna legge viene più rispettata, nemmeno da chi le fa. Il diritto cede il passo alla prepotenza, alle raccomandazioni, al favore. E un male che sta contagiando l`Europa intera. Quando Marco Pannella fece il “libro giallo” sulla non democrazia in Italia l`ha battezzato La Peste italiana, ma non ci eravamo parlati.

C’è un personaggio che preferisce?

Sì, è un personaggio minore, la madre di Rieux. La Peste è un libro senza donne. L`unica significativa presenza femminile è la sua. Si tratta di una figura molto bella, esprime un affetto silenzioso ma sempre presente. Accanto ala Peste cosa mette nel suo pantheon letterario? Amo le biografie. Un`altra lettura per me molto importante sono state le biografie parallele di Nelson Mandela e di Frederik Willem de Klerk. Lì si capisce non solo che Mandela ha potuto essere grande perchè c`era de Klerk, ma anche la fondamentale differenza tra l`essere nemici ed essere avversari in politica.

Ha mal letto un libro elettronico?

No, e finora non ho mai sentito il bisogno di farlo. Appartengo alla generazione della carta, voglio toccare pagine di carta, voglio sempre vedere libri intorno a me.

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Fonte: http://www.perlagrandenapoli.org/?p=7047&utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=intervista-a-emma-bonino-bonino-consiglia-%25c2%25abla-peste%25c2%25bb

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