Equitalia, l’incubo di Napoli
di Enzo Ciaccio, da www.lettera43.it/politica, 14-05-2012
Quella di venerdì 11 maggio è stata una mattinata di guerriglia, a Napoli, davanti alla sede di Equitalia. Due ore di paura, lancio di uova e bottiglie, cassonetti ribaltati in strada, cariche della polizia, una quindicina di contusi e il traffico paralizzato.
IN PIAZZA CONTRO EQUITALIA. C’è un nuovo appuntamento (e sarà ad alta tensione), annunciato dai centri sociali e dai disoccupati che chiedono la chiusura immediata della società di riscossione tributi: è per venerdì 18 maggio, quando – in una nuova manifestazione al grido di «pignoriamo Equitalia» - verrà ribadita la richiesta di «interrompere subito in Campania ogni rapporto» con la società di riscossione.
A NAPOLI GUERRA ALLE TASSE. Dolore, rabbia, clima pesante. Ma nulla, neanche il tremendo dramma dei rifiuti in strada, ha mai reso così complicata la vita al sindaco Luigi De Magistris come questa guerra alle tasse ingiuste che a Napoli sta assumendo toni iper-radicali fino a suscitare in qualcuno sospetti di presunta strumentalità.
IN DEMOCRAZIA C’È CONFLITTO. Ad aver assunto posizioni estreme non sono stati solo i gruppi antagonisti (che pure sono vicini alla giunta arancione), ma anche altre forze politiche tradizionalmente amiche del primo cittadino.
De Magistris sugli incidenti si è limitato a rilevare che «la conflittualità è il sale della democrazia, ma dobbiamo stare tutti molto attenti che non degeneri». E poi, rivolto al governo di Mario Monti: «Ci aspettiamo che presti la massima attenzione al tema del lavoro».
Rifondazione comunista sostiene i manifestanti
Luigi De Magistris, sindaco di Napoli.
A contestare sui tributi la prudenza di De Magistris c’è Rifondazione comunista (in giunta con i suoi assessori e con il vicesindaco Tommaso Sodano) che ha espresso «solidarietà e sostegno ai manifestanti caricati dalla polizia», perché «di fronte alla drammatica catena di suicidi e al governo che fa finta di niente, ribellarsi non solo è giusto, ma necessario».
REVOCARE IL MANDATO ALL’AGENZIA. Rifondazione, come i centri sociali, ha chiesto «di revocare immediatamente il mandato a Equitalia per la riscossione dei tributi». E poco importa se Vittorio Vasquez, capogruppo della lista civica Napoli è tua (quella di De Magistris), ha provato a ribattere che «contrattualmente il Comune rischierebbe di pagare salate penali».
COZZOLINO: «SERVE UNA MORATORIA». Identica richiesta viene formulata da Andrea Cozzolino, vicecapo delegazione del Partito democratico al parlamento europeo, amico di Antonio Bassolino, l’ex governatore della Campania: «Occorre subito», ha detto, «una moratoria che sospenda per sei mesi l’attività di riscossione di Equitalia nei confronti delle aziende e delle famiglie a basso reddito in attesa di ridefinire, entro la fine del 2012, un sistema più razionale e giusto di riscossione dei crediti».
E poi: «È urgente convocare un tavolo presso la prefettura di Napoli per costituire agenzie locali di riscossione dei tributi e per definire un tetto limite contenuto per l’interesse massimo esigibile sulle cartelle esattoriali».
DUBBI SULLA COALIZIONE IN GIUNTA. Si tratta di posizioni molto nette e radicali, che – secondo alcuni – più che a soluzioni davvero praticabili punterebbero a insinuare un bel po’ di dubbi, ostacoli e contraddizioni nella eterogenea coalizione guidata da De Magistris.
Contratto con Equitalia in scadenza a fine 2012
Che non ci sia sintonia, fra il sindaco e i suoi alleati, è fuor di dubbio. «Giggino», finora, si è limitato a proporre di non rinnovare, alla fine del 2012, il contratto con Equitalia affidando la riscossione dei tributi a una società che dovrebbe nascere sotto l’egida dell’Associazione dei Comuni italiani. Per lui, perciò, prima di dicembre non si può e non si deve toccar nulla.
SEPE: «SENZA SOSTEGNO, GESTI ESTREMI». Ad agitare il sonno al sindaco, ha contribuito anche il cardinale Crescenzio Sepe, secondo cui «è l’assenza di sostegno e di adeguate risposte che induce la gente ai gesti estremi, perfino ai suicidi».
Sepe ha definito la crisi in atto «una guerra mondiale scatenata dagli egoismi della politica e dell’economia» e ha lasciato intendere che contro «la disperazione dilagante» non è tempo di mezze misure.
LE AUTORITÀ FACCIANO LA LORO PARTE. Ma la vera spina nel fianco per il sindaco arancione di Napoli è Pietro Rinaldi, avvocato, consigliere comunale di Napoli è tua.
Rinaldi è il leader di Insurgencia, uno dei gruppi antagonisti che ha organizzato la manifestazione contro la sede di Equitalia. A Lettera43.it dice: «Sono al 100% dalla parte dei manifestanti. Equitalia non vuol distinguere fra il piccolo contribuente in difficoltà e chi specula ed evade ad alti livelli: perciò il suo sistema è da rifiutare subito, senza aspettare la fine del 2012. Certo, è un problema del governo, ma anche gli enti locali debbono svolgere il loro ruolo».
CONGELARE TUTTI I TRIBUTI SUBITO. Altro che aspettare il nuovo anno, Rinaldi chiede a De Magistris che «si proceda subito al congelamento e alla moratoria per tutti i tributi, si mandi via Equitalia e la si sostituisca con qualcosa di più umano e capace di introdurre criteri di giustizia sociale».
«L’alternativa», puntualizza il leader di Insurgencia, «non potrà essere neanche la società gestita dai Comuni di cui parla il sindaco».
NO AL MANGANELLO CONTRO I DISPERATI. Fra le ulteriori richieste, c’è una sanatoria dei debiti per le fasce più povere, pensionati e precari. Dice ancora Rinaldi: «Non siamo violenti: crediamo che la gente si spaventi perché non arriva alla fine del mese, non per le uova che lanciamo contro Equitalia. Tanta disperazione non va trattata con il manganello».
E ancora, profetico: «Siamo solo all’inizio, finora a Napoli c’è stato poco conflitto sociale. I politici dovrebbero ringraziarci: noi riusciamo ad aggregare la gente, esponiamo pubblicamente le nostre facce nei cortei. E, soprattutto, siamo un argine all’individualismo che crea solitudine e induce ai suicidi».
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