Cantariello e discarica a Napoli Est, il dramma ecologico della Campania
Di Fabrizio Ferrante, da www.epressonline.net, 14-05-2012
Nel corso di questa rubrica ci siamo già occupati di un caso silenziato dai media, di vera e propria devastazione ambientale, ovvero del rogo che per giorni, divampò nell’area dello stabilimento Ilside a Bellona, nel casertano. Oggi ci troviamo costretti a dare spazio ad altri due esempi di scempio ambientale nella nostra regione. Si tratta di una discarica abusiva in zona Napoli Est e di un’area, il Cantariello, che rappresenta una bomba ecologica da disinnescare quanto prima.
Nel primo caso, la zona incriminata, ovvero utilizzata come sversatoio abusivo, è quella di via Brecce a Sant’Erasmo. Alcuni giorni fa, fu inviata sul posto una squadra di Asìa, l’azienda municipale che si occupa del ciclo dei rifiuti, per una normale operazione di raccolta ordinaria. Una volta sul posto, ci si è resi conto che nella zona erano state illegalmente depositate 28 tonnellate di rifiuti che hanno richiesto il lavoro incessante, per tre giorni, di sei operatori e quattro automezzi di medio e grosso calibro. Il tutto, costerà ai contribuenti napoletani oltre 8 mila euro, che si andranno a scaricare sulla fiscalità di una comunità già economicamente – e non solo – provata da questo e altri interventi straordinari.
Con una nota, Asìa ha cercato di sensibilizzare i cittadini in merito all’oggettiva criticità della situazione che, per quanto rimessa dopo anni sui giusti binari a Napoli, vede sempre all’orizzonte situazioni di criticità in aree periferiche. Così l’azienda si è rivolta ai napoletani: “È necessaria una sempre maggiore collaborazione dei cittadini per valorizzare il senso civico ed eliminare così comportamenti illeciti come gli scarichi abusivi compiuti da cittadini che non amano la propria città e che richiedono costosi interventi straordinari di raccolta”. Eppure, nonostante la discarica abusiva scoperta a via Brecce possa sembrare già di per se un fatto straordinariamente grave, nell’hinterland napoletano è possibile imbattersi in situazioni ancora più critiche.
Tra Casoria e Afragola sorge la località Cantariello. Essa, che dal 2001 avrebbe dovuto ospitare semplici rifiuti urbani da stoccare, è stata in realtà utilizzata per oltre dieci anni come sversatoio abusivo di rifiuti tossici e industriali. A rendere palese la presenza di tali pericolosissime fattispecie di rifiuti è il fenomeno delle cosiddette “fumarole”. Come dei veri e propri geyser – solo decisamente meno salubri – dal sottosuolo del Cantariello si sprigionano gas e fumi provenienti non dalle viscere del pianeta, bensì dalla fermentazione delle scorie lì sepolte. Negli anni non sono mancate le denunce dei cittadini residenti in zona, sistematicamente cadute nel vuoto. Dopo l’intervento delle telecamere di Striscia la Notizia qualcosa parrebbe essere cambiato, dato che si è riusciti a ottenere il sequestro dell’intera area, intrisa di rifiuti industriali in fermentazione.
Ora, chiedono i cittadini, è necessario porre in essere la bonifica ma la carenza endemica di fondi unita alle lungaggini del processo decisionale, pare in grado di vanificare tali sforzi. Il Comitato No discariche Comuni a Nord di Napoli, ha diramato un comunicato meritevole di essere preso in considerazione dalle istituzioni dato che, si legge, il problema non riguarda solo i residenti: “L’ex sito di stoccaggio si trova accanto a terreni coltivati i cui prodotti arrivano quotidianamente sulle nostre tavole e le esalazioni mettono a rischio non solo la vita dei residenti ma anche di tutte quelle migliaia di persone che si recano ogni giorno presso i parchi commerciali di Ikea, Leroy Merlyn, Decathlon e le strutture di Uci Cinema e McDonalds. Dal 2001 è un continuo rimpallarsi di responsabilità tra Comune di Casoria, Consorzio di Bacino e Commissariato di Governo per l’emergenza rifiuti; il tutto sulla pelle dei cittadini che continuano ad ammalarsi con frequenza esponenziale”.
I crimini ambientali nella nostra regione ormai sono all’ordine del giorno, basta semplicemente andarli a cercare neppure tanto in profondità. La sensazione di impunità – di cui la recente ondata di prescrizioni a Bassolino è solo l’apice – è ormai radicata tra chi persegue in tali attività, consapevoli che alla fine, nessuna pena seria sarà erogata ai responsabili di tali devastazioni. Per la giornata di oggi, i cittadini di Casoria, Afragola e zone limitrofe, si ritroveranno in strada – in via Cantariello – dalle ore 15:30 per manifestare non solo rabbia, ma anche l’esigenza che della questione si parli, dato che troppo spesso ci si distrae dinanzi a certe storie che, quasi, non fanno più notizia. Il primo passo verso una bonifica seria è quello della consapevolezza, da rendere elevata nell’intera cittadinanza circa devastazioni che ci riguardano tutti e non solo chi ha la sventura di risiedere a pochi metri da una delle tantissime bombe ecologiche, disseminate sul nostro territorio regionale.
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